Meteo Dicembre: freddo artico in arrivo?
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Dopo un Ottobre molto fresco ed un inizio di Novembre caratterizzato da temperature più miti per l’accelerazione del flusso atlantico, che comunque, va ricordato, ha portato anche a fasi caratterizzate da intenso maltempo, cerchiamo di fare il punto su ciò che ci aspetta nel prossimo mese. Arriverà l’inverno con la “I” maiuscola caratterizzato da irruzioni fredde e nevicate anche in pianura, oppure ci aspetta una stagione dai connotati meno estremi di quella che ha interessato lo scorso anno l’Europa e parte dell’Italia?
Dicembre è uno dei mesi invernali per eccellenza, il periodo in cui le giornate sono più corte e il freddo ha modo di accumularsi per bene e di formare un "pozzo" da cui attingere per periodi di gelo e nevicate anche sull’Italia. In alcuni articoli precedenti (vedi qui) abbiamo analizzato i fattori climatici che potranno avere maggior peso sulle sorti dell’inverno e in un recente articolo si è tentato di dare una visione d’insieme sull’imminente stagione fredda 2010/2011.
A dispetto di quanto preventivavamo, ovvero precoci irruzioni fredde già nel mese di Novembre e clima più secco, la Nina, insieme alla PDO negativa, sembra al momento favorire forcing dinamici in zona aleutinica che si propagano verso la stratosfera. Ciò potrebbe essere la causa di un vortice polare stratosferico (vedi immagine) attualmente sbilanciato verso la Siberia, con la quasi totale assenza del lobo sul Canada, dove invece sono presenti anomalie positive di temperatura in stratosfera. Tale andamento si riflette poi anche sulla troposfera dove l’indice AO previsto positivo e la NAO neutra depongono per un andamento mediamente zonale o semi-ondulato per buona parte del mese di Novembre, favorito anche dalla QBO tornata anzitempo positiva.
Insomma, al momento importanti e durature irruzioni di aria artica polare marittima o continentale non sono alle porte su scala Europa. L’ondulazione di un flusso atlantico così spinto in uscita dagli States potrebbe portare sicuramente a periodi più freschi per correnti nordoccidentali, ma subito alternati da rimonte di aria più mite. Tale situazione sarà destinata a cambiare? Probabilmente si e il “target” potrebbe essere il periodo a cavallo tra la fine di Novembre e l’inizio di Dicembre.
Le speranze per un inverno dinamico e freddo sono riposte nella diposizione delle anomalie superficiale marine (SST) con acque superficiali più calde del normale nella porzione di Atlantico settentrionale, nel tratto di oceano dal largo delle coste americane fino alla costa groenlandese meridionale. Queste potrebbero da un lato favorire il graduale indebolimento della depressione d’Islanda e dall’altro invece favorire la risalita di masse d’aria più miti, provenienti dalle latitudini atlantiche sub-tropicali, che agevolerebbero l’insorgere di blocchi atlantici, in grado di fermare il flusso zonale a scapito di una circolazione più "meridiana".
A questo punto l’interazione tra i blocking atlantici e il vortice polare potrebbe favorire un netto cambio della circolazione dominante, grazie anche alla presenza di una Nina che, se rimanesse East-based, sarebbe statisticamente favorevole all’instaurarsi di condizioni di antizonalità sull’Europa. Ciò (confermato anche dalle previsioni stagionali CPC/NCEP) comporta il progressivo indebolimento del Ciclone d’Islanda nel corso della stagione e la formazione di ponti anticiclonici in zona Scandinava in grado di pescare masse d’aria fredda da latitudini settentrionali verso l’Europa centro-meridionale e di favorire la genesi di retrogressioni fredde. Quest’ultime, a seconda della disposizione del ponte anticiclonico, potrebbe interessare o l’Europa occidentale e l’Italia settentrionale, oppure i Balcani e le adriatiche centro-meridionali…ma per i dettagli è ancora presto, e inoltre potrebbero intervenire altre forzanti (come eventuali strawarming o stratcooling stratosferici) in grado di rimescolare le carte in tavola. Vi consigliamo quindi di seguirci constantemente e vi rimandiamo ai prossimi aggiornamenti!