28 maggio 2021
ore 15:37
di Lorenzo Badellino
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Incendi USA in un'immagine di archivio
Incendi USA in un'immagine di archivio

Da giovedì lo stato dell'Arizona è tornato a bruciare ed anche con una certa intensità. L'area in questione è quella di Bagdad, una città mineraria circa 150km a nordovest di Phoenix, con una popolazione di 1500 persone molte delle quali impegnate a lavorare nell'estrazione di rame. Il clima secco e le raffiche di vento degli ultimi giorni hanno innescato un fronte di fuoco denominato Spur Fire che ha danneggiato o distrutto 15 abitazioni.


Già sessanta ettari di boschi e sterpaglie sono andati bruciati e con essi molti chilometri di cavi in fibra ottica, a scopo precauzionale le autorità hanno dovuto interrompere la distribuzione di energia elettrica per evitare il divampare di ulteriori incendi. Alcuni residenti nella zona di Main Street, a nord di Bagdad, sono stati evacuati dalle proprie abitazioni e le strade statali 96 e 97, principali arterie di scorrimento in zona, sono state chiuse dall'ufficio della Sceriffo della Contea di Yavapai.


Le squadre di soccorso sono ancora in azione per cercare di far fronte al divampare delle fiamme, favorite dal vento che continua a soffiare teso e dal tasso di umidità che si mantiene su livelli estremamente bassi, come rilevano gli igrometri di questa fascia dell'Arizona. L'emergenza potrebbe proseguire almeno fino alla fine della settimana, a causa del protrarsi delle condizioni meteorologiche favorevoli alla propagazione delle fiamme.


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