29 maggio 2023
ore 23:45
di Edoardo Ferrara
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 Per tutti
Il temporale: spesso difficile da prevedere!
Il temporale: spesso difficile da prevedere!

Instabilità atmosferica, un vero grattacapo per le previsioni! -  In primis durante la stagione primaverile ma anche in estate, ci si imbatte sovente in periodi caratterizzati dalla cosiddetta instabilità atmosferica. Durante queste fasi meteorologiche non si ha a che fare con una vera e propria perturbazione o ondata di maltempo strutturata, bensì con la formazione di acquazzoni e temporali, spesso improvvisi e molto localizzati, in un contesto almeno in partenza soleggiato. Tanto più per questo motivo possono cogliere di sorpresa, anche in virtù del fatto che per i profani i segnali di quello che sta per accadere sono spesso invisibili o si manifestano solo all'ultimo momento. 

Instabilità dunque temporali localizzati, incentivati dal riscaldamento solare. Immaginatevi un suolo surriscaldato dal sole, l'aria sopra di esso si scalda a sua volta e diventa più leggera, tendendo a salire come una sorta di bolla verso l'alto per una legge fisica. Se le condizioni termo-dinamiche e sinottiche lo consentono, questa bolla sale a quote elevate, raffreddandosi e condensando la propria umidità in nuvola, da qui la formazione del temporale. Queste 'bolle', chiamate in gergo meteorologico termiche, non sono tuttavia omogenee, ma sparse, esattamente come i temporali che formano, più frequenti nelle aree montuose in quanto la loro salita verso l'alto viene facilitata dai pendii. Per questo motivo infatti le ore più propizie allo sviluppo di temporali sono quelle pomeridiane o serali a partire dalla stagione primaverile, dunque quando viene accumulato maggior calore, e su Alpi e Appennini. Solo un anticiclone particolarmente forte può impedire questa dinamica annullando lo sviluppo dei temporali: se l'alta pressione non è infatti robusta, malgrado si abbiano condizioni in prevalenza assolate, ci si può imbattere nella possibilità di manifestazioni temporalesche improvvise. 

A dire il vero in condizioni di forte instabilità, indotta ad esempio non solo dal riscaldamento solare ma anche dall'arrivo di piccoli vortici o sacche d'aria fredda in quota, queste dinamiche possono avvenire anche di notte, al mattino e lontano dalle montagne.

Proprio la disomogeneità nello spazio e nel tempo di questi temporali rendono la loro previsione particolarmente ostica, in quanto non legati a una perturbazione ad ampio raggio e non sempre ben inquadrati anche dai modelli ad alta definizione: a pochi km di distanza si possono infatti avere condizioni meteo-climatiche diametralmente opposte, con diluvio e tracollo termico da una parte e un caldo sole dall'altra. Dunque le icone previsionali che rappresentano il temporale accompagnato dal sole vogliono comunicare proprio questa situazione: il tempo potrà essere soleggiato ma con possibile sviluppo di improvvisi temporali, comunque localizzati. Ergo l'ombrello può tornarvi utile ma non necessariamente al 100%.

Non ce ne vogliate dunque troppo quando l'acquazzone o il temporale disattende la previsione, soprattutto in una stagione dinamica come la Primavera. Ricordiamoci infatti che si tratta di previsioni su un sistema estremamente caotico quale è l'atmosfera: certezze ad oggi ancora non se ne possono avere, ma solo probabilità, più o meno alte nel tempo e nello spazio, espresse anche dall'attendibilità della previsione stessa. Il nostro impegno massimo resta comunque sempre quello di limitare il più possibile l'errore, consci del disagio che questo possa creare.



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