22 dicembre 2015
ore 7:33
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti

Inizia l'inverno ma il fiume Po ha lo stesso livello idrometrico di questa estate, che tradotte in altre parole significa fiume in secca. La penuria di precipitazioni di questa anomalo e mite autunno ma anche inizio di inverno ha prosciugato il grande fiume del Nord che registra valori di oltre tre metri al di sotto del livello che si registrava un anno fa nello stesso periodo. Secondo l'allarme lanciato da Coldiretti, a Pontelagoscuro, in provincia di Ferrara, i livelli hanno raggiunto valori decisamente bassi per il periodo, quasi come ad agosto quando il fiume raggiunge la sua secca estiva. In questa stazione il livello idrometrico registra un triste -5,65, a Cremona addirittura -6,80 m mentre a Ponte becca si toccano i -2,90 m e -2,8 metri a Boretto.

Fiume Po in secca ( corriere.it)
Fiume Po in secca ( corriere.it)

Colpa della poca pioggia caduta - In questa metà di dicembre senza vento è caduto il 91% di acqua in meno rispetto alla media del periodo, mentre il mese di novembre ha chiuso con piogge praticamente dimezzate (-49%) ma con punte di meno 80% al Nord. L'anomalia è evidente anche nelle temperature che sono salite a dicembre di 2,3 gradi sopra la media del periodo dopo un novembre con temperature massime di 2,5 gradi in più della media.

La Coldiretti lancia l'allarme - «L'assenza di precipitazioni ha fatto aumentare la presenza di smog sopra i livelli di guardia poiché in alcune città, da Milano a Torino, da Como a Novara, non piove da oltre 50 giorni. Una situazione che sta provocando una preoccupazione diffusa anche in campagna per la siccità a causa dello stato dei principali bacini idrici e dei terreni anche perché sta mancando la neve che rappresenta una importante scorta per le riserve idriche».

La situazione è preoccupante per il bacino idrico del fiume Po dove, si produce il 35% della produzione agricola nazionale. «Se la siccità ha addirittura innalzato il rischio di incendi nelle zone boschive dell'Alto Adige con erba e arbusti rinsecchiti lo stato di criticità e stato rilevato dal sistema di monitoraggio delle riserve idriche nei serbatoi artificiali con il passaggio dalla fase di preallerta a quello di allerta».


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