Siccità sempre più grave in California: tagli del 15 %
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La California sempre più all'asciutto. La grande siccità che ormai dura da 4 anni sta mettendo in ginocchio gran parte del Paese ha costretto le autorità locali ad attuare misure restrittive mai applicate in precedenza. L'agenzia che fornisce la maggior parte dell'acqua nel sud della California ha votato a favore di una riduzione della fornitura del 15%. Un'azione che sussegue alla recente decisione del Governatore Brown di tagliare del 25% i consumi di acqua rispetto al 2013.
La decisione della Metropolitan Water District of Southern California, che si ripercuoterà su circa 19 milioni di persone, arriva dopo una serie di trattative e dopo che la decisione di ridurre la fornitura del 20% era stata bocciata. Da luglio, le città che chiederanno una quantità maggiore di acqua saranno punite con multe fino a 2.960 dollari per piede acro (circa 1233 metri cubi).
Si tratta della quarta volta, la seconda del 21esimo secolo, che il Distrect decide di ridurre la fornitura. La prima in assoluto risale al 1977.
Secondo le ultime stime circa il 44 % del territorio californiano è sta vivendo una siccità eccezionale, il massimo livello della scala, mentre più della meta, esattamente il 67 % una siccità estrema. Solo lo 0.14 % del Paese è al momento fuori da condizioni di siccità.
Siccità California: riserve per ancora un anno, si pompa acqua di 20mila anni fa
Sono oramai quattro anni che la siccità colpisce la California, sempre più alla ricerca di risorse idriche. Anche il recente inverno si sta concludendo nel peggiore dei modi, caratterizzato da un perenne blocco anticiclonico che ha inibito la discesa di correnti fredde da Nord, foriere di piogge e soprattutto nevicate sulle montagna californiane.
Dopo un 2014 da record (l'anno più caldo a quando vengono effettuate le misurazione) anche i primi mesi del 2015 sono risultati perennemente sopra media e con alto deficit pluviometrico. Secondo gli ultimi dati del USDA e della NOAA attualmente circa il 99.85% del territorio californiano è in condizioni di siccità, di cui ben il 42 % a un livello massimo, ovvero siccità estrema. (vedi immagine).
Una carenza che ha spinto Il governatore della California Jerry Brown a varare un pacchetto di misure di emergenza da un miliardo di dollari per affrontare la siccità che ha colpito lo stato negli ultimi anni. Il finanziamento servirà a realizzare progetti idrici e a fornire sostegno alle comunità danneggiate dalla mancanza di acqua.
Secondo fonti locali gli operatori idrici stanno, infatti, pompando dal sottosuolo acqua più antica delle Piramidi, piovuta sulla Terra all'epoca in cui i nostri antenati attraversarono per la prima volta lo Stretto di Bering, passando dall'Asia al continente americano, tra i 15 e i 20mila anni fa. Acqua preistorica, quindi. "Quello che vedo è un futuro disastroso - commenta Vance Kennedy, idrologo 91enne che ha studiato tutta una vita le falde acquifere californiane. Stiamo rimuovendo acqua che è stata nel sottosuolo molto a lungo, e che non potrà essere facilmente rimpiazzata". "Se continuiamo ad irrigare a un tasso crescente come stiamo facendo negli Usa, non andremo avanti a lungo", commenta Leonard Konikow, idrogeologo dell'U.S. Geological Survey.
Secondo il Los Angeles Times il gennaio 2015 è stato il più asciutto dal 1895. Le acque sotterranee e la neve hanno visto un abbassamento dei rispettivi livelli medi e, secondo i satelliti NASA, l'asticella nei bacini idrici di Sacramento e San Joaquin River è 42 miliardi di cubi sotto la norma. I bacini idrici sono a livelli minimi storici, in particolare nella California del Sud molti laghi artificiali che immagazzinano le scorte registrano livelli fino al 50% sotto il normale. Ancora più preoccupante però è l'entità dei nevai della Sierra Nevada che contengono fino a un terzo delle scorte d'acqua complessive: attualmente registrano livelli di appena il 12% rispetto alla norma. Il Colorado River che nasce nelle montagne rocciose del Wyoming e rifornisce d'acqua gran parte del West, comprese Las Vegas, Phoenix, Tucson, Los Angeles e San Diego, si estingue esausto, ormai a un centinaio di chilometrici dalla sua foce originale, il mar di Cortez in Messico. Secondo le stime del 2014, allo Stato restavano circa due anni di riserve. Sembra che i dati fossero piuttosto accurati, perché adesso gli aggiornamenti evidenziano che ne rimane solo uno.
Eppure qualcuno nutre ancora una speranza: Jay Famiglietti, un ricercatore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, propone alcune misure per salvare California. In primo luogo, servirebbe un razionamento delle risorse idriche a tutti i livelli: municipale, residenziale, commerciale ed agricolo. In secondo luogo, il suo piano invita i legislatori ad mettere in atto al più presto la legge sulle acque sotterranee sostenibili del 2014. «La legge prevede la nascita di numerose agenzie regionali sulla sostenibilità delle acque sotterranee entro il 2017 - spiega Famiglietti - Dopo questo primo step ogni agenzia deve adottare un piano entro il 2022, e raggiungere la sostenibilità 20 anni dopo. A questo ritmo, serviranno 30 anni prima di sapere cosa sta funzionando. Ma a quel punto potrebbero non essere rimaste acque sotterranee da sostenere».
Uno studio pubblicato dalla American Association for the Advancement of Science avverte, invece, che «nell'ovest e nelle pianure centrali del Nordamerica la siccità potrebbe intensificarsi nei prossimi decenni» fino a costituire un evento di portata «millenaria». Analizzando gli anelli degli alberi, gli studiosi della Nasa, in collaborazione con climatologi della Cornell e della Columbia University, ipotizzano «più del 50%» di probabilità che si replichi l'«anomalia climatica medievale», un periodo di eccezionale siccità durata nel sudovest per la maggior parte del 12mo e 13mo secolo - un evento cui si attribuisce in parte la scomparsa di paleoculture regionali come gli indiani Anasazi e Pueblo. Altri modelli ancora più preoccupanti ritengono invece che sia l'ultimo millennio ad essere stato «atipicamente umido» e che il futuro possa riservare una siccità sconosciuta a memoria d'uomo. Anche perché, dicono gli scienziati, il fenomeno sarebbe «amplificato dal riscaldamento atmosferico» in atto.