20 maggio 2024
ore 13:47
di Carlo Migliore
tempo di lettura
1 minuto, 50 secondi
 Per tutti

E' uno degli elementi più abbondanti sulla Terra, addirittura in sesta o settimana posizione e si trova praticamente ovunque a partire dall'acqua di mare. Le sue proprietà sono studiate da oltre un decennio dai ricercatori che hanno sempre pensato che potesse essere utilizzato per farci delle batterie. Unico problema, i dispositivi di immagazzinamento energetico al Sodio hanno sempre presentato molti ostacoli come una minore densità di energia, prestazioni inferiori e tempi di ricarica più lunghi rispetto a quelle al Litio. Fino ad ora! Il team del professor Jeung Ku Kang del KAIST ha trovato la chiave per superare questi limiti. La loro batteria ibrida al sodio, descritta in un articolo pubblicato su Energy Storage Materials promette alta capacità di accumulo e rapidissima ricarica. La chiave del successo è l'ibridazione ovvero una fusione di due tecnologie diverse che sfrutta degli anodi e dei catodi drogati con altri elementi al fine di ottenerne le migliori prestazioni. 

I numeri parlano chiaro: la batteria ibrida al sodio sviluppata al KAIST è in grado di raggiungere una densità di energia di 247 Wh/kg e una densità di potenza di 34.748 W/kg. Per fare un paragone, le attuali batterie al litio per auto elettriche hanno una densità di energia di circa 200-250 Wh/kg, mentre i super condensatori possono raggiungere densità di potenza dell'ordine dei 10.000 W/kg. In altre parole, questa batteria al sodio non solo eguaglia, ma supera le prestazioni delle migliori batterie al litio in termini di energia accumulata, pur offrendo la rapidità di ricarica tipica dei super condensatori. Per questo potrebbe rivoluzionare il settore dell'accumulo di energia. Le implicazioni di questa scoperta sono potenzialmente enormi. 

Immaginate di poter ricaricare la vostra auto elettrica in pochi minuti, invece che in ore. O di avere uno smartphone che si ricarica completamente in pochi secondi. Sono solo alcuni dei possibili scenari che si aprono grazie alle batterie ibride al sodio sviluppate al KAIST. Scenari che fino a ieri sembravano fantascienza, ma che oggi appaiono sempre più vicini alla realtà.


Seguici su Google News


Articoli correlati