28 ottobre 2014
ore 11:44
di Carlo Migliore
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1 minuto, 41 secondi
 Per tutti
il ghiaccio marino
il ghiaccio marino

Nei nostri aggiornamenti sullo stato di salute del ghiaccio polare artico abbiamo sempre preso in considerazione la superficie ghiacciata, in sostanza quella che vedremmo dall'oblo dello Shuttle se  ci affacciassimo sulla Groenlandia. Si tratta di una misura bidimensionale che tiene conto di un'area di milioni di chilometri quadrati. E' sicuramente una misura importante perché l'estensione della superficie ghiacciata influisce enormemente sull'albedo, ovvero sulla frazione di radiazione solare che viene ritrasmessa verso lo spazio.  Più ampia è la superficie bianca, maggiore sarà la quantità di calore del sole riflessa che non verrà assorbita e quindi non influirà sul riscaldamento globale. 

trend di variazione del ghiaccio superficiale
trend di variazione del ghiaccio superficiale

Tuttavia c'è un altro fattore molto importante di cui tenere conto ed è il volume di ghiaccio totale, ovvero la quantità di ghiaccio superficiale più quella parte di ghiaccio che non viene influenzata se non in misura minima dai cambiamenti stagionali perché pluriennale e ben protetta dagli strati soprastanti. Diciamo che l'aumento o la diminuzione del volume totale è sicuramente più indicativo dello stato di salute dei nostri ghiacci artici rispetto al problema del global warming. Adesso sarete curiosi di sapere se prendendo in considerazione il volume totale di ghiaccio, la tendenza diversa....purtroppo no!

trend di variazione del ghiaccio pluriennale (volume totale)
trend di variazione del ghiaccio pluriennale (volume totale)

 

Se esaminiamo il grafico di variazione del ghiaccio pluriennale il trend è ugualmente negativo. Dal 1980 ad oggi è stato calcolato che ogni 10 anni abbiamo perso all'incirca 3 chilometri cubi di ghiaccio e questo è molto significativo perché per sciogliere il ghiaccio pluriennale ci vuole una quantità di calore molto più elevata di quella che normalmente agisce durante i cambi stagionali....Insomma nel ciclo di scioglimento estivo e di recupero invernale, ogni anno una piccola quantità, sia di ghiaccio superficiale che di ghiaccio profondo viene perduta e la tendenza almeno con i dati attuali non sembra che si debba invertire anche se non tutti gli anni, come si può vedere dal grafico sono stati caratterizzata da una perdita uguale...



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