Emissioni: riproposta la Carbon Tax
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E' stata avanzata nella giornata odierna, una proposta di direttiva per la revisione della tassazione minima attuale su tutti i carburanti, introducendo una quota relativa alla quantità di CO2 emessa.
Allo stato attuale è si prevista un'imposta, ma è in funzione solo del contenuto energetico dei carburanti, aspetto che ostacolerebbe il raggiungimento degli obiettivi Ue su efficienza energetica e clima. Con la nuova direttiva si andrà ad agire direttamente sulla quantità di anidride carbonica realmente emessa in ragione di 20 euro a tonnellata.
Si tratta quindi di un'imposta sulla CO2 che colpisce direttamente i prodotti energetici quando sono usati come carburante per motori, combustibile per riscaldamento o per produrre elettricità e che sono responsabili, secondo stime europee, del 60% dei 4,9 miliardi di tonnellate di gas serra emesse ogni anno dall'Ue e non soggetti ad alcun limite.
Lo scopo primario della direttiva è quello di incrementare l’efficienza energetica nell’utilizzo di prodotti energetici, favorendo quelli con un minore contenuto di carbonio e ovviamente ridurre le emissioni di gas serra.
La proposta è stata varata dall'esecutivo comunitario, dovrà poi passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell'Ue. La sua entrata in vigore, nella migliore delle ipotesi, non dovrebbe quindi essere prima del 2013. Non sarà certamente un cammino facile, e già in precedenza, nel giugno scorso, l'ipotesi di una carbon tax aveva determinato una spaccatura anche all'interno della stessa Commissione Ue.