20 dicembre 2020
ore 12:03
di Manuel Mazzoleni
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 Per tutti
Solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno
Solstizio d'inverno, la notte più lunga dell'anno

INIZIA L'INVERNO - Dopo quello meteorologico, iniziato ufficialmente ad inizio dicembre, sta per iniziare anche l'inverno astronomico. Più precisamente inizierà con il verificarsi del solstizio, ossia il momento in cui il Sole, nel suo moto apparente lungo l'eclittica (l'eclittica è il cammino apparente che il Sole traccia nel cielo durante l'anno), raggiunge il punto di declinazione (è quindi l'angolo al centro sotteso da un arco di meridiano celeste compreso fra l'equatore celeste e il parallelo passante per l'oggetto, analogo alla latitudine terrestre) minima o massima.

PUO' AVVENIRE IL 21 O 22 DICEMBRE - Il solstizio d'inverno, tuttavia, non cade sempre il 21 dicembre. Nel nostro emisfero, quello boreale, la declinazione raggiunge il valore massimo positivo in corrisponda del solstizio d'estate, mentre raggiunge il massimo negativo nel solstizio d'inverno. Tuttavia, l'orario preciso in cui tale fenomeni si verificano ritarda di anno in anno di circa sei ore, compensati poi con l'uso dell'anno bisestile. È per questo che il solstizio d'inverno può cadere tra il 21 ed il 22 Dicembre. Quest'anno il solstizio d'inverno avverrà il 21 dicembre, alle ore 11:02 italiane.

LA NOTTE PIU' LUNGA DELL'ANNO - È il giorno più corto dell'anno o la notte più lunga. Contrariamente a quanto si pensi non è Santa Lucia (il 13 dicembre) il giorno più corto dell'anno. In realtà in prossimità del 13 dicembre si verifica il periodo in cui il Sole tramonta prima: per le prime due settimane di dicembre l'orario del tramonto si mantiene quasi costante, tra le 16.41 e le 16.42.

OCCHI AL CIELO - Proprio nella notte più lunga dell'anno in cielo potremo assistere a un evento di rara bellezza: la grande congiunzione. Giove e Saturno saranno, infatti, in congiunzione e daranno vita ad un unico punto luminoso nel cielo detto appunto Stella di Natale.

Stella di Natale torna a brillare
Stella di Natale torna a brillare

Data importante per molti popoli - Il solstizio d'inverno è una data celebrata sin dai nostri antenati: ad esempio presso le costruzioni megalitiche di Stonehenge, in Gran Bretagna, di Newgrange, Knowth e Dowth, in Irlanda o attorno alle incisioni rupestri di Bohuslan, in Iran, e della Val Camonica, in Italia, questo avveniva già in epoca preistorica e protostorica. Per molti il solstizio d'inverno è il passaggio dalle Tenebre alla Luce: è da questo giorno che il Sole resta progressivamente sempre più a lungo nel cielo allungando così le nostre giornate.  
 
Secondo la tradizione le porte Solstiziali sono controllate dai due Giovanni; il Battista al solstizio estivo e l'Evangelista a quello invernale. Il solstizio stesso è chiamato "la porta", un tempo custodita dal guardiano Giano Bifronte (con l'avvento del cristianesimo il romano Giano dai due volti ha ceduto il posto ai due Giovanni) che è il simbolo di una contemporanea esistenza di due dimensioni, che entrano in contatto al momento del solstizio. 

Nelle tradizioni germanica e celtica precristiana la festa del solstizio d'inverno veniva chiamata Yule. È diffusa (ma probabilmente errata) l'idea che essa derivi dal norreno Hjól ("ruota"), con riferimento al fatto che, nel solstizio d'inverno, la "ruota dell'anno si trova al suo estremo inferiore e inizia a risalire". I linguisti suggeriscono invece che la parola Jól sia stata ereditata dalle lingue germaniche da un substrato linguistico pre-indoeuropeo. Nei linguaggi scandinavi, il termine Jul ha entrambi i significati di Yule e di Natale, e viene talvolta usato anche per indicare altre festività di dicembre. Il termine si è diffuso anche nelle lingue finniche (e indica il Natale), sebbene tali lingue non siano di ceppo germanico.

Un simbolo solstiziale è il Vischio, pianta sacra per i DRUIDI, che veniva recisa dall'albero su cui nasceva seguendo una solenne cerimonia. La raccolta del vischio avveniva specialmente in due momenti particolari dell'anno: a Samhain e nel Giorno di San Giovanni. Il vischio era considerato la panacea per tutti i mali e anche oggi per molti è un simbolo portafortuna da appendere in casa come "portafortuna" per il nuovo anno che sta per arrivare.


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