15 settembre 2023
ore 15:12
di Lorenzo Badellino
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Si temono 10000 vittime in Libia
Si temono 10000 vittime in Libia

AGGIORNAMENTO VENERDI' 16. Ufficialmente sono almeno 11300 le vittime della catastrofica alluvione che il weekend scorso ha colpito la Libia, di cui la maggior parte nella città di Derna, sulla costa orientale. Più di 10000 persone risultano ancora disperse e nel frattempo il mare sta restituendo i corpi delle vittime, sulle coste anche a diversi chilometri di distanza da Derna, come accaduto a Tobruk, 140km più ad est. Intanto almeno 3000 sono le persone sfollate, decine tra centri di assistenza sanitaria e ospedali sono fuori uso perché allagati. Ora il rischio è anche quello di epidemie e di colera, sia per la carenza di acqua potabile, sia perché quella disponibile ristagna ormai da giorni e potrebbe essere causa di trasmissione di malattie. Gli aiuti continuano a giungere da molti paesi, tra cui anche l'Italia, da dove sono partiti due aerei C130J dell'Aeronautica Militare e la nave San Giorgio. In caso di necessità potrebbe fare rotta verso la Libia anche la nave San Marco, della Marina Militare.

AGGIORNAMENTO GIOVEDI' 14 - Catastrofe umanitaria in Libia dopo il disastro alluvionale di sabato scorso causato dal passaggio del ciclone mediterraneo Daniel. Le vittime potrebbero essere addirittura 20.000 secondo le stime riportate dal centro medico libico Al-Bayda: il mare continua a restituire decine di corpi senza vita sulla costa, ma molte vittime giacciono ancora sulle strade e sotto le macerie anche sull'entroterra. Ci vorrà dunque molto tempo prima di avere un bilancio definitivo di questa catastrofe. La situazione ora diventa drammatica anche sul fronte sanitario, dal momento che ad esempio sta scarseggiando l'acqua potabile, mentre quella che sta ancora ristagnando in diverse zone si sta facendo putrida. L'Organizzazione internazionale per le migrazioni in Libia ha dichiarato che almeno 30.000 persone sono sfollate a Derna, oltre 6000 in altre zone colpite da Daniel tra cui Bengasi, dove il numero di vittime non è ancora stato stimato. Nel frattempo si sono attivate le operazioni di sostegno umanitario da parte di diverse Nazioni: anche l'Unione Europea invierà generi alimentari e presidi medici alla Libia. 

AGGIORNAMENTO MERCOLEDI'13 -  Il numero di vittime provocate dal ciclone Daniel rimane sempre molto impreciso e potrebbe aumentare sensibilmente da un momento all'altro. Fino ad ora sono stati ritrovati i corpi di circa 6000 persone solo nella città di Derna, ma i dispersi sono ancora migliaia e si teme che il bilancio complessivo delle vittime possa superare la terrificante quota di 10000. Tuttavia non è ancora possibile fare una stima precisa poiché sono ancora in corso le operazioni di soccorso ed è plausibile che dureranno per molto tempo.




A provocare la distruzione di circa il 25% della città di Derna è stato soprattutto il collasso di due dighe a monte della città che hanno riversato più di 30 milioni di metri cubi d'acqua a valle. Molta dell'acqua si è incanalata nel corso del Wadi Derna, il fiume che attraversa la città e che ha distrutto tutto ciò che ha trovato lungo il suo tragitto. Alcuni residenti sopravvissuti hanno raccontato di aver udito alcuni forti boati durante la notte tra domenica e lunedì, rendendosi conto che le dighe fuori città erano crollate.




Non solo Derna è stata colpita da piogge eccezionali, ma anche località lungo la costa della Libia orientale, come Bengasi, Al Marj, Bayda e Soussa, in un primo momento anche la parte più occidentale città di Tripoli, seppur con conseguenze decisamente meno catastrofiche. Ricordiamo che Derna si trova a circa 560 miglia a est della capitale Tripoli ed è controllata dalle forze del comandante militare Khalifa Hifter, alleato del governo della Libia orientale. La Libia occidentale, inclusa Tripoli, è controllata da gruppi armati alleati con un altro governo.



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