Redazione 3BMeteo
17 marzo 2017
ore 8:38
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L'Etna torna in attività
L'Etna torna in attività

Sono 10 le persone ferite (nessuna grave) dalle esplosioni avvenute nei pressi di uno dei crateri attivi sull'Etna, quello a Sudest, a circa 2700 metri di quota. Si tratta di fenomeni esplosivi locali legati all'interazione acqua-lava,  un po' come gettare una goccia d'acqua nell'olio bollente in pratica ma amplificato milioni di volte. Da più parti si è parlato di eruzione freatomagmatica ma è improprio parlare di un tipo di eruzione del genere che si verifica quando il magma sotto la superficie incontra falde acquifere o addirittura l'acqua del mare (eruzioni sottomarine). 

In quel caso cambiano proprio le modalità dell'eruzione che diventa altamente esplosiva al punto tale da riuscire spesso a distruggere l'intero apparato vulcanico. Non è sicuramente questo il caso! Qui il magma non c'entra, c'entra la lava che al contatto con la neve esterna, fuori dal condotto ha prodotto delle esplosioni  colpendo i turisti che si trovavano a poche centinaia di metri sul versante Sud del vulcano, coinvolgendo anche una troupe della BBC. Soccorsi dal corpo forestale e dalle guide alpine, sette di loro sono stati trasportati nei vicini ospedali, la maggiora parte di loro con contusioni e traumi.  La colata lavica è fuoriuscita a circa 3250 m di quota, scivolando sin verso i 2700 m, poco sopra i 2500 m della funivia. Secondo gli esperti si è trattato dell'incidente più pericoloso degli ultimi 30 anni.

Nel frattempo proseguono le eruzioni: oltre all'attività stromboliana sulla zona sommitale, al momento sono presenti due colate laviche, una alla base del nuovo cratere di Sudest ed è diretta verso la Valle del Bove, l'altra nelle vicinanze del Monte Frumento Supino.

I video dell'attività eruttiva e della troupe coinvolta nell'incidente: 



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