20 dicembre 2023
ore 10:51
di Davide Sironi
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 Per tutti

Anche ad occhi inesperti sarà capitato di osservare che ogni nevicata è diversa dalle altre per intensità, tenuta dell'accumulo al suolo, tipo di neve, forma dei fiocchi... vediamo il motivo. 

La neve, come la pioggia, si forma dentro le nuvole, specie in quelle a quote medie comprese tra 3000 e 6000 m. Contrariamente a quanto possa suggerire il "senso comune" la neve non si forma a 0°C. Con temperatura di 0°C e pochi gradi sotto lo zero, il vapor d'acqua e le minuscole goccioline che costituiscono la nube (per fenomeni fisici che non approfondiamo) rimangono allo stato liquido, viene detto anche che sono in stato "sopraffusione". 

Il processo di formazione della neve nelle nuvole avviene quando la temperatura è sufficientemente negativa per favorire la formazione di "germi di ghiaccio" che nascono attorno a "nuclei di congelamento" (particolato atmosferico naturale oppure antropico) e diventa ottimale quando è inferiore a -12°C.

Dai germi di ghiaccio, di struttura cristallina esagonale, il fiocco di neve può accrescersi fino a risultare sufficientemente pensante per cadere verso terra. La crescita avviene nelle tre direzioni (sulle superfici, sui lati e ai angoli) ripetendo sempre la struttura esagonale iniziale ma viene influenzata da tantissimi fattori quali variazioni di temperatura, umidità, intensità e turbolenza del vento. Per questo esiste una pressoché infinita variazione della forma e dimensione dei fiocchi.

La neve si genera dunque (salvo casi particolari) da nubi a medie altitudini e nel suo cadere verso il basso molto spesso fonde prima di raggiungere il suolo a causa delle temperature che diventano positive. Per arrivare al suolo la temperatura non deve necessariamente essere inferiore o attorno a 0°C: in linea di massima accade quando la temperatura al suolo è minore di 2°C e negli strati intermedi non esistono temperature superiori a 0°C, altrimenti la neve fonde e diventa frammista alla pioggia o semplicemente pioggia. La quota neve è l'altitudine in cui la precipitazioni da nevosa si trasforma in piovosa.

Tuttavia esistono numerosissime eccezioni, in presenza di uno o più dei seguenti fattori tra i quali violente precipitazioni, violenti moti verticali, bassa umidità, aria estremamente gelida in quota. la neve può cadere, anche se per brevi periodi, con temperature positive superiori ai 2°C oppure viceversa può addirittura piovere con temperature negative (gelicidio).

La temperatura del suolo e degli strati sovrastanti e l'intensità della precipitazione influenzano anche la capacità della neve di accumularsi oppure di fondere senza lasciare tracce. 

La neve a terra può avere una consistenza molto diversa: 

  • Leggera e polverosa, quanto è appena caduta, se si è sotto zero
  • Pesante, quando poi la temperatura va sopra zero, cosa molto frequente in montagna, la neve diventa umida e un po' più pesante.
  • Grande e pesante, se si è sopra zero i fiocchi si uniscono in agglomerati più grandi, e a terra diventa molto pesante, e facilmente compattabile.
  • Ghiacciata, quando la temperatura scende successivamente sotto zero.

Tra i vari tipi di neve, ricordiamo anche quelli più particolari: 

  • Gragnola, neve finissima e leggera è formata dai cristalli di neve, ognuno, circondato da uno strato trasparente di ghiaccio
  • Neve tonda, fiocchi di neve che attraversando uno strato caldo dell'atmosfera, vanno ad arrotolarsi su se stessi e arrotondare i loro bordi, prendendo una forma più sferica
  • Scaccianeve, non è propriamente una precipitazione, ma una forte tempesta di vento che solleva la neve caduta in mulinelli simili a una vera tormenta.

Infine una carrellata di immagini dei più comuni cristalli di neve in dipendenza della temperatura di formazione:






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