20 marzo 2019
ore 8:57
di Manuel Mazzoleni
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1 minuto, 42 secondi
 Per tutti
Equinozio di Primavera: perchè non è sempre il 21 ma talvolta il 20?
Equinozio di Primavera: perchè non è sempre il 21 ma talvolta il 20?

Primavera astronomica il 20 o il 21 marzo? Sin da bambini ci hanno insegnato che la primavera, quella astronomica, inizia il 21 marzo, ma non è sempre così. Quest'anno infatti la Primavera inizierà il 20 marzo. Ma perché? Il tutto è legato all'equinozio di primavera, ovvero il momento in cui il Sole si trova allo zenit dell'equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un ipotetico osservatore che si trovi in un punto specifico sulla linea dell'equatore (più o meno in mezzo all'Oceano Pacifico). Dall'immagine del satellite si nota infatti come il giorno e la notte si spartiscano esattamente la nostra Terra. Equinozio deriva infatti dal latino "aequinoctium", composto da "aequus", cioè "uguale" e "nox", "notte". Va precisato che l'equinozio non è da intendere come un giorno intero ma bensì l'istante preciso in cui si verifica il fenomeno astronomico, il momento esatto in cui termina l'inverno e inizia la primavera. Se sbirciamo il calendario ci accorgeremo che fino all'anno 2102, cioè per i prossimi 84 anni, l'equinozio di primavera non sarà il 21 marzo, ma il 20 o, qualche volta, il 19 (come il caso del 2044, prima volta in assoluto per questa data). Quest'anno in particolare l'equinozio sarà il 20 marzo alle ore 22:58.

Immagine dal satellite del 20/03/2018
Immagine dal satellite del 20/03/2018

Ma perché anticipa? La questione è legata al nostro calendario, quello gregoriano, che seppur accurato non rappresenta in modo identico l'anno siderale, ovvero il tempo che la Terra effettivamente impiega per compiere un'orbita attorno al Sole. Esso infatti ci impiega 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi a fronte dei "soli" dei 365 giorni del calendario. Per mantenere sincronizzate le due misure ed evitare lo slittamento delle stagioni, è stato introdotto il sistema degli anni bisestili, che prevede l'aggiunta di un giorno alla fine di febbraio (in generale) in tutti gli anni non secolari (che non segnano il passaggio di secolo) divisibili per 4. Nonostante tutta questa serie di aggiustamenti l'equinozio sta graduale slittando all'indietro, anticipando rispetto a quanto succedeva nei secoli passati.


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