Precursori sismici, alla lista si aggiungono ferro e cadmio nelle sorgenti
E' possibile prevedere un terremoto? Quali segnali ci sono?
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La questione dei famosi precursori sismici, ovvero di quelle particolari variazioni di alcuni parametri scientifici in grado di farci capire che sta per arrivare un forte terremoto resta ancora uno dei principali dibattimenti della sismologia. Ricorderete senz'altro tutta la querelle che si sollevò dopo il terremoto dell'Aquila del 2009 per le dichiarazioni di Giampaolo Giuliani che affermò di avere in qualche modo previsto la grande scossa misurando la concentrazione di un gas all'interno delle rocce nei giorni immediatamente precedenti.
Ebbene il gas Radon, il cui aumento della concentrazione nelle rocce viene tutt'ora studiato e utilizzato da Giuliani per cercare di prevedere i terremoti è soltanto uno dei tanti precursori sismici attualmente in analisi dalla comunità scientifica. Prima di un grande sisma infatti gli stati di stress che si accumulano sotto la superficie terrestre comportano delle modifiche di diversi parametri. Sono decenni che si tenta di capire se alcune variazioni possano effettivamente rappresentare un precursore sismico affidabile.
Il Radon ad esempio non funziona sempre, anzi c'è forse un unico caso in cui sembra che abbia potuto salvare migliaia di vite. Nel 1975 in Cina, prima del grande terremoto di Haicheng di magnitudo 7.3 migliaia di persone furono evacuate sulla base di alcuni indizi che oltre ai livelli di radon comprendevano anche variazioni nelle falde acquifere e un comportamento inusuale degli animali. Un ruolo importante lo giocò poi la presenza di uno sciame sismico che venne interpretato come foreshok (scosse che preannunciano l'arrivo di un terremoto di magnitudo superiore), un indizio che oggi non viene considerato affatto affidabile dagli esperti.
I precursori possono quindi essere tanti, abbiamo visto il Radon, la variazione dell'acqua dei pozzi o la portata delle sorgenti, le deformazioni di alcune rocce, la resistività elettrica, il comportamento di alcuni animali, la presenza di piccoli e impercettibili sciamo sismici e aggiungiamoci anche le famose "luci sismiche ma nessuno è ancora veramente affidabile. Alla lunga lista in questi ultimi giorni si aggiungono anche Arsenico e ferro nelle sorgenti.
Prima del terremoto di Amatrice del 24 Agosto, già da Marzo-Aprile, sembra che la concentrazione di Ferro, Vanadio, Arsenico e Cromo sia aumentata fino a 20 volte nelle acque di alcuni pozzi situati a meno di 100km dall'epicentro della grande scossa. Assieme alla concentrazione di questi elementi sarebbe aumentata anche l'anidride carbonica e il livello dell'acqua dei pozzi. Oggi, oltre un anno e 76mila scosse più tardi, i valori sono rientrati nella norma. Quanto questo nuovo elemento sia veramente affidabile per la previsione di un terremoto non si può dire, serviranno studi e analisi e la storia è appena iniziata.