16 febbraio 2024
ore 23:46
di Alessandro Conigliaro
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 Per tutti

GRAVE SICCITA' IN SICILIA - Ormai da diversi mesi l'isola sta sperimentando condizioni particolarmente siccitose: dopo infatti un autunno particolarmente avaro di piogge, l'inverno sta proseguendo sullo stesso trend. Crisi idrica dunque grave per la Sicilia, fatto ancora più preoccupante se si considera che siamo alle porte del semestre caldo: bisognerà sperare in una primavera piovosa. Il presidente Schifani ha dichiarato lo stato di calamità naturale per tutto il territorio siciliano. Gran parte degli invasi sono infatti in condizioni piuttosto critiche mentre il lago di Fanaco è in grande sofferenza, come si evince dal video di seguito:

Non solo la Sicilia, ma anche altre regioni d'Italia soffrono il deficit idrico, anche se l'Isola è quella messa peggio. Nello specifico analizziamo la stagione autunnale particolamente siccitosa sul territorio siciliano: per elaborare tale analisi si è scelto di utilizzare i dati osservati ed elaborati dal Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (SIAS).

Per prima cosa vogliamo sottoporre la vostra attenzione all'osservazione di un immagine satellitare che mette in risalto la copertura vegetativa della Sicilia, confrontando due istanti temporali a distanza di un anno solare l'uno dall'altra. L'immagine è stata acquisita dal satellite Sentinel-2 in orbita polare sulla terra lanciato dall'ESA mediante il progetto Copernicus Sentinel-2 che mira a monitorare lo stato vegetativo della superficie emersa del pianeta e fornire supporto al fine di mitigare eventuali disastri naturali. La foto satellitare ritrae l'Isola durante il passaggio del satellite il 2 gennaio del 2023 e 2024. I due scatti a confronto mettono in risalto una prevalenza di macchie di colorazione brune o gialle (foto in basso) rappresentative della mancanza di vegetazione o di uno scarso stato di salute della flora sicula. Le ondate di calore della scorsa estate ed il perdurare dell'assenza delle piogge e quindi del deficit idrico nel trimestre autunnale, sono il risultato della grave siccità che sta colpendo la Sicilia. Proprio secondo l'European Drought Observatory (EDO) il 45% dell'Isola è in condizioni di allerta siccità. 

Secondo uno studio del SIAS, proprio i mesi tra settembre e dicembre hanno mostrato una straordinaria anomalia pluviometrica negativa, con un quantitativo medio pluviometrico regionale di appena 150 mm nel secondo semestre dell'anno (fig1). Proprio ottobre è stato il mese più secco del periodo, con anomalie medie di precipitazioni fino a -95% rispetto alla serie storica dal 2002-2022 (fig.2). Dicembre è il quarto mese consecutivo per deficit idrico facendo registrare valori medi di accumuli pluviometrici talvolta più gravi del periodo degli anni 70'- 80', di fatto stabilendo uno dei semestri più siccitosi dal 1921 (fig.3). Nonostante il consistente apporto pluviometrico caduto tra aprile, maggio e giugno scorso, il deficit annuale si è concluso con un'importante anomalia negativa pluviometrica (fig.4,5,6). 

La causa dello scarso apporto pluviometrico è principalmente dovuto alla presenza, ma soprattutto alla persistenza dell'anticiclone. Il numero medio dei giorni piovosi di dicembre è stato pari a 5, con una variabilità interna fino a 9 per il versante tirrenico dell'Isola, mentre ottobre è stato anche peggio con appena 3 giorni piovosi. Inoltre, con gli anticicloni sono spesso probabili ondate di calore, specie se queste sono legate anche al passaggio di perturbazioni sulle regioni settentrionali. Per esempio nel mese di novembre, si sono registrati valori assoluti di temperatura massima giornaliera fino a 31°C nel catanese. Con l'ondata di calore che ha interessato la Sicilia tra il 12 ed il 17 del mese, novembre è risultato il secondo mese più caldo rispetto alla serie storica tra il 2002-2023, con un'anomalia media regionale di 0,2°C. Un altro aspetto importante da considerare è la distribuzione e la frequenza delle piogge. Naturalmente la maggiore persistenza di un campo di alta pressione riduce fortemente le probabilità dell'arrivo di perturbazioni e con esso delle piogge. Inoltre, l'estensione degli stessi molto spesso influiscono negativamente sugli intervalli delle fasi di maltempo, portando le perturbazioni a transitare velocemente sulla Penisola. 

Tutto ciò ricade significativamente sulla distribuzione delle piogge a livello stagionale, che ha effetti rilevanti sui bilanci idrici dei bacini idrografici e idrogeologici. Nell'ultimo periodo dell'anno, infatti, secondo l'indice SPI (Standardized Precipitation Index, Tom Mckee et al. 1993) che mette inevidenza lo stato di pluviometrico a breve termine di un territorio di interesse, è emerso come la Sicilia stia sperimentando un periodo di grave siccità. Sostanzialmente, tale indice permette di evidenziare prontamente aree di un territorio in cui vi sono condizioni di siccità o meno. L'indice SPI mette in relazione lo scarto tra la precipitazione ed il valor medio dello stesso periodo di riferimento, diviso per la sua deviazione standard. Viene rappresentato su una scala di valori tra -3 e 3 e può essere calcolato su diverse scale temporali: 1 mese, 3 mesi, 6 mesi, 12 mesi, 24 mesi e 48 mesi. Per valori negativi corrispondono diversi stati di siccità, mentre per valori positivi condizioni di piovosità. Secondo il SIAS, l'indice SPI calcolato su base trimestrale (fig.7 agosto-ottobre) ha evidenziato come gran parte del territorio regionale sia in sofferenza idrica. Se aumentiamo la scala temporale d'interesse a 6 mesi (fig.8 maggio-ottobre) e mettiamo a confronto le due mappe, possiamo notare come nonostante il buon quantitativo pluviometrico caduto tra fine primavera e inizio estate, l'Isola si trovi in uno stato di siccità allarmante. Ancora una volta emerge quanto sia importante la distribuzione e la frequenza delle piogge stagionali e come questi effetti possano essere visibili a breve termine concretamente.

Alcune immagini mostrano gli effetti della prolungata assenza di precipitazioni sul lago di Fanaco nei pressi di Castronovo di Sicilia, in provincia di Palermo. 


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