Redazione 3BMeteo
24 gennaio 2018
ore 16:48
Redazione 3BMeteo
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 Per tutti
A sinistra il campione Gustav Thoeni con il maestro di sci Paolo de Luca, a destra
A sinistra il campione Gustav Thoeni con il maestro di sci Paolo de Luca, a destra

Riportiamo di seguito una importante guida redatta da PAOLO DEL LUCA, maestro di Sci di Pietracamela ( Teramo ),  amico e collaboratore del grande Campione di Sci GUSTAV THOENI, che ringraziamo per il prezioso contributo ma anche per le manifestazioni di stima per il nostro lavoro. Questo per il team 3bmeteo è motivo di orgoglio e ulteriore spinta a lavorare sempre al meglio. 

Il pericolo delle attività fuori dalle aree sciistiche attrezzate è, purtroppo, un tema che ricorre nelle cronache le quali riportano notizie di incidenti in montagna. Nonostante i ripetuti appelli alla prudenza, ogni stagione invernale conta diverse tragedie che coinvolgono escursionisti della domenica o, peggio ancora, "esperti". La montagna, la meteorologia, il buon senso e l'esperienza, spesso non bastano. Per affrontare con sicurezza una gita scialpinistica o con le racchette da neve, mi permetto di suggerire qualche utile nozione tecnica che, alla fine dei conti, può tornare sempre valida. Il pericolo più grande? Senza dubbio è quello delle valanghe.

Che cos'è una valanga? La valanga è un fenomeno che si verifica quando una massa di neve o ghiaccio improvvisamente si mette in moto su un pendio, precipitando verso valle a causa della rottura della condizione di equilibrio presente all'interno del manto nevoso, per effetto di uno stress interno che porta al raggiungimento del carico di rottura, ovvero quando la forza di gravità che agisce sul pendio innevato supera le forze di coesione del manto nevoso che agiscono in senso opposto.

Che cos'è una slavina? Il termine slavina, da lavina, indica un tipo di valanga che procede a velocità inferiori e di dimensioni ridotte.

Gli Uffici Valanghe Italiani dell'AINEVA hanno concordato di utilizzare un termine unico: quando si parla di una massa di neve in movimento lungo un pendio, piccola o grande che sia, si parla di valanga. (L'AINEVA è l'associazione delle Regioni e Province autonome dell'arco alpino italiano, costituita al fine di consentire il coordinamento delle iniziative che gli Enti aderenti svolgono in materia di prevenzione ed informazione nel settore della neve e delle valanghe).

Come si verifica una valanga? Innanzitutto va specificato che con pendenze inferiori ai 27 gradi di inclinazione del pendio, per un principio fisico e meccanico, non si possono generare valanghe. Ma non ci si può basare solo su questa indicazione. Imparare  a "riconoscere" la neve, valutare le condizioni meteorologiche anche nei giorni precedenti la nostra escursione, interpretare la morfologia del terreno sul quale ci apprestiamo a sciare (o camminare), capire l'ambiente circostante, sono fattori fondamentali per la buona riuscita in sicurezza di un'escursione fuori pista.

Partiamo dall'elemento neve: le nevicate, specie se abbondanti, che si depositano sopra uno strato preesistente, magari ghiacciato, devono avere il tempo di assestarsi prima di essere attraversate. I cristalli di neve si compattano e si legano fra loro per effetto della compressione e  delle temperature  favorevoli come il lento riscaldamento , che assesta il manto e riduce le tensioni in atto (metamorfismo costruttivo), e il raffreddamento che consolida quello debole e umido: I bruschi cambi di temperatura, al contrario, vanno considerati come condizioni sfavorevoli e quindi pericolose (metamorfismo distruttivo). Anche il vento forte può generare condizioni di rischio; i versanti sottovento possono caricarsi di accumuli ad alta instabilità.

La tecnologia può essere di aiuto? Si. Oggi, grazie alla rete telematica, si possono consultare i bollettini nivometeorologici, per conoscere le condizioni del tempo e la situazione pericolo valanghe.  Per tutto l'arco alpino si può consultare il sito A.I.NE.VA (aineva.it) mentre i Carabinieri Forestali curano il servizio Meteomont sulla catena degli appennini. Un dato molto importante da considerare nella lettura dei bollettini è la scala di valutazione del pericolo valanghe che varia dal valore 1 (debole) al valore 5 (molto forte).

Come si pianifica un'escursione fuori pista? Un punto fondamentale per la buona riuscita di un'escursione è la preparazione a tavolino. Dopo aver valutato le condizioni meteo, bisogna tracciare un percorso sulla cartina topografica che, oltre alle principali località e ai confini politici, riporta le caratteristiche fisiche e geologiche del territorio. Per semplificare, posso dire che il percorso viene tracciato semplicemente utilizzando righello e matita, tenendo conto delle altitudini e dei dislivelli segnalati dalle curve di livello, del  versante di esposizione e dei riferimenti per la partenza e la destinazione del nostro itinerario. Molto importante è scegliere sempre i compagni di escursione in base all'obiettivo, valutandone esperienza, capacità tecnica, preparazione fisica e stabilità psichica in situazioni difficili.

Cosa si deve portare sempre nello zaino? Nello zaino con air bag ( è una sorta di palloncino che esplode permettendo di "galleggiare" in caso di valanga) non devono mai mancare gli elementi base dell'autosoccorso:  A.R.T.Va., pala e sonda oltre al casco protettivo, la piccozza e i ramponi.  Sono  strumenti indispensabili per tutti coloro che praticano attività fuori pista; obbligatori in Abruzzo (L.R. 24 del 2005) e in diverse regioni dell'arco alpino.

Cos'è L'A.R.T.Va. e come si usa? L'A.R.T.Va. (Apparecchio di Ricerca Travolti da Valanga) è un ricetrasmettitore che consente l'individuazione di un travolto da valanga attraverso un segnale radio trasmesso su una frequenza convenzionale di 457 Khz. Tutti gli apparecchi in commercio devono rispettare la normativa Europea n. 300-718 che ne conferma l'omologazione.  L'A.R.T.Va. deve essere posizionato sotto uno strato di abbigliamento, per non essere perso in caso di incidente. Va rammentato che il segnale A.R.T.Va. ha, per convenzione , una portata utile di 20m. ed è importantissimo, prima di effettuare la gita, controllare la trasmissione e la ricezione con il compagno di escursione. In commercio si trovano strumenti analogici o digitali: i primi utilizzano un sistema a segnali acustici che aumentano o diminuiscono la frequenza e l'intensità del suono, avvicinandosi o allontanandosi dall'apparecchio trasmettitore; gli A.R.T.Va. moderni hanno processori integrati che codificano i dati e li visualizzano sul display, aiutando l'operatore a elaborare i segnali emessi via radio togliendo all'orecchio umano l'onere di interpellarli.

A cosa servono sonda e pala? La sonda è un'asta telescopica che consente di "bucare"  gli strati di neve accumulata, per individuare l'escursionista travolto. La lunghezza consigliata è di 240 cm. Per quanto riguarda la pala, strumento semplice da utilizzare, deve avere il manico estensibile e una benna voluminosa e rigida.

Se si è travolti da valanga? La probabilità di sopravvivenza di un travolto da valanga è, statisticamente, di 15 minuti. Il sistema di sicurezza combinato con A.R.T.Va., sonda e pala, permette il disseppellimento in circa 11 minuti:  tempo utile per trarre in salvo una vita umana.  Non voglio creare allarmismo o scoraggiare chi desidera effettuare escursioni fuori pista; ho desiderato solo dispensare qualche semplice suggerimento per trascorrere una bella giornata in montagna senza incorrere in pericoli e rispettando le regole dettate dalla sicurezza.

Sensibilizzare alla prudenza e al buon senso!  Da  più  fronti  si  invoca  una legge  in grado di arginare l'impennata  di incidenti  in montagna.   Attualmente, infatti,   non  esiste  una normativa  con  regole  specifiche  per la sicurezza dello  sciatore-alpinista,  dell'alpinista, dell'escursionista  e  più  precisamente  per  gli  sport  di  avventura.   A  mio  avviso, innanzitutto si  potrebbe  modificare la  Legge  363/2003 sulle  norme  di  sicurezza  e  di  prevenzione  infortuni  per  lo  sci  di  discesa  e  fondo estendendola  anche  allo  sci alpinismo,  all'escursionismo,  all'alpinismo.  Così  come  nell'attuale  legge  si stabiliscono   precise  regole  sulle  piste  da  sci,  anche  nel  caso  di  escursioni  e  arrampicate  in  montagna è  necessario  fissare  regole  più  stringenti. Una  soluzione  potrebbe  essere  quella di   stipulare una  polizza  assicurativa  per  le  attività  sportive.

Un valido deterrente sarebbe quello di far  pagare  per  intero  al  cittadino  le operazioni  di  salvataggio  in  montagna, comprese  quelle  effettuate  sulle  piste  da  sci.  Le operazioni  di soccorso  alpino,  oltre  ad  impegnare  mezzi e decine  di  uomini, mettendone a rischio la vita,   in  Italia  sono  un  costo imputato  per  intero  alla  collettività  perché  gestito  dal  servizio  sanitario  nazionale. Per  riflettere,   basti  pensare  che  un  minuto  di  volo  di  un elicottero  medicalizzato  può  arrivare  a  costare  anche  300 euro;  cifre inferiori,  ma  di  tutto  rispetto,  per  le  operazioni  di  soccorso  con  elicottero  non  medicalizzato  o  a  piedi.  In questo modo si cerca di responsabilizzare coloro che decidono di avventurarsi in montagna senza una preliminare valutazione del percorso e delle proprie capacità.  E' solo in questo modo che gli incidenti potranno diminuire e tante vite umane potranno essere risparmiate;  il tutto  accompagnato, ovviamente, da un risparmio  di   soldi  pubblici  che  potrebbero  essere  investiti   nell'acquisto  di  nuove  apparecchiature elettromedicali  da  destinare  agli  ospedali. La mia non è una voce isolata: a perorare la  proposta   illustri  esperti del settore  di  fama  internazionale,  alpinisti  quali  Abele  Blanc, Alessandro Gogna, Reinhold Messner, Giampiero Di Federico,  Pasquale Iannetti  concordano sul deterrente di tipo economico quale strumento per disincentivare i comportamenti negligenti e sull'importanza di diffondere la  cultura  della  prevenzione  del  rischio. " Sono  molto favorevole  a  questa  proposta  che  gli  amanti  della  montagna  non  possono  non  condividere".  Così afferma il pluricampione  Mondiale e Olimpico Gustav Thoeni. 

Buone escursioni a tutti.       


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