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Redazione 3BMeteo
3 febbraio 2022
ore 14:42
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Il satellite lanciato Cosmo-SkyMed
Il satellite lanciato Cosmo-SkyMed

La scorsa notte, dopo molteplici rinvii dovuti al maltempo, Il Cosmo-SkyMed Second Generation, realizzato con tecnologia italiana da aziende del  nostro paese, è riuscito a prendere il volo a bordo del razzo Falcon 9 di SpaceX, la società che gestisce lanci spaziali di proprietà di Elon Musk, che è anche il fondatore di Tesla.

Il lancio di ieri - Il razzo a due stadi Falcon 9 è decollato alle 18.11 locali dallo Space Launch Complex 40 di Cape Canaveral in Florida, quando in Italia era passata la mezzanotte da 11 minuti: dopo solo 8 minuti dal lancio, il primo blocco del razzo ha fatto ritorno sulla terra ed è atterrato senza problemi nell'area chiamata "Landing 1"  del centro spaziale. Il secondo blocco, invece, è arrivato a posizionare il satellite dove programmato, un'ora esatta dopo la sua partenza.

Il primo stadio del razzo, chiamato Booster, era già stato usato in precedenza, con un propulsore diverso chiamato "Falcon Heavy", per due voli effettuati nel 2019 ed è il primo in assoluto ad essere trasformato da razzo di supporto a vettore principale.

Come ci racconta MisterGadget.Tech, il lancio era stato programmato per lo scorso 27 gennaio, ma era poi stato rinviato più volte per le cattive condizioni del tempo; curiosamente, il giorno 30, quando il meteo era ideale per la partenza, il via libera era stato rimandato perché una nave aveva attraversato le acque della Florida, dove la navigazione era stata interdetta. Dopo numerosi cambi di programma, nella serata di ieri tutto è andato alla perfezione.

A cosa serve il satellite Cosmo-SkyMed - Il satellite lanciato ieri nello spazio è stato costruito da Thales Alenia Space, pesa 2.200 Kg ed è il secondo della nuova generazione Cosmo-Skymed, destinata a sostituire quella lanciata tra il 2007 e il 2010. Parliamo di satelliti che verranno utilizzati per la raccolta di mappe e di informazioni, il cui scopo è quello di studiare la superficie terrestre, ma anche di elaborare dati per la prevenzione di disastri ambientali, oltre che svolgere funzioni di sicurezza in capo all'Esercito Italiano.

Il progetto Cosmo-SkyMed è stato lanciato molti anni fa, grazie all'intuizione dell'ingegner Giorgio Perrotta e viene ancor oggi portato avanti, con la collaborazione del Ministero Della Difesa e dell'Agenzia Spaziale Italiana: quello appena posizionato è il secondo di 4 satelliti che sostituiranno quelli già in orbita da diverso tempo.

I nuovi satelliti, rispetto ai precedenti, migliorano la qualità dei dati raccolti e la precisione delle informazioni, oltre a raccogliere immagini e mappe radar da due territori contemporaneamente, anche se distanti centinaia di kilometri l'uno dall'altro. Utilizzano inoltre una nuova tecnologia chiamata SAR (Radar ad Apertura Sintetica), che permette di analizzare/osservare la superficie terrestre anche attraverso le nuvole e in orari notturni; i dati raccolti da Cosmo-SkyMed Generazione 2, ovvero CSG2, serviranno anche l'analisi di eventi calamitosi.

Un successo tutto italiano, che poggia nella tecnologia di Leonardo e delle società Thales Alenia Space e Telespazio, motori indispensabili per mantenere la capacità tecnologica del nostro paese a livelli di eccellenza assoluta. 


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