Redazione 3BMeteo
21 gennaio 2022
ore 16:07
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Tecnologia italiana per le osservazioni meteo in Antartide - Come è facile intuire, previsioni meteo via via più precise e accurate richiedono tencologie avanzate e sofisticate. Abbiamo in passato approfondito questi argomenti insieme agli esperti di MisterGadget.Tech e nei nostri racconti ci siamo riferiti spesso a soluzioni pensate e realizzate in paesi stranieri. In realtà, anche l'Italia ha un ruolo attivo in questo tipo di studi e da tempo ha organizzato e progettato una spedizione in Antartide, chiamata PNRA, che non si è fermata nemmeno durante il periodo delle feste. Anzi, proprio il giorno di Natale è stata lanciata una nuova sonda-sferica, il cui scopo è supportare la ricerca sui cambiamenti climatici, tramite raccolta dati atmosferici per mezzo di strumenti sempre più sofisticati. 

Cosa è il progetto PNRA - Un passo indietro: il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, PNRA, è presente ormai da molti anni in un territorio che dista 15.000 chilometri dal nostro paese e opera con tre diverse strutture: la Stazione Mario Zucchelli, collocata nella Baia Terra Nova, la stazione Concordia, condivisa con i francesi, la nave Laura Bassi, unico mezzo italiano in grado di muoversi nei mari polari. Le condizioni a cui sono esposti gli esperti al lavoro per questa spedizione sono particolarmente complicate: si affrontano temperature che arrivano a 40 gradi sotto lo zero, con venti che possono soffiare all'improvviso ad una velocità superiore ai 100 km/h. In questo periodo dell'anno poi, il sole è presente 24 ore su 24, non ci sono alba e tramonto, non arriva mai il buio. Dal 1985 ad oggi, gli equipaggi che si sono alternati in Antartide hanno garantito il mantenimento delle infrastrutture, gestendo molteplici attività di ricerca, allo scopo di interpretare correttamente i cambiamenti climatici in atto e il loro effetto sul territorio antartico, che inevitabilmente si riflette poi sull'evoluzione climatica dell'intero pianeta. 

In questo periodo particolare, la spedizione è al lavoro per il monitoraggio del clima e per l'analisi di campioni di suolo e di roccia, al fine di estrapolare i segnali tangibili dei cambiamenti climatici: in Antartide in questo momento ci sono 220 persone al lavoro, l'ultimo avvicendamento è avvenuto lo scorso novembre. Quella in corso è la trentasettesima campagna di ricerca, durerà in totale 4 mesi e prevede 50 progetti di ricerca complessi, che vengono redistribuiti tra le diverse basi operative. E' possibile seguire tutte le attività in corso attraverso il sito italiantartide.it, dove sono riportate le informazioni sui progetti in corso, straordinarie immagini delle attività compiute dai ricercatori, ma anche la posizione in tempo reale della nave rompighiaccio Laura Bassi. Curiosamente, pur collocata in un luogo remoto del mondo, la base in Antartide è soggetta agli stessi problemi che viviamo noi tutti i giorni, compresa la pandemia, dato che sulla base del Belgio è stato rilevato un focolaio del virus, prontamente isolato. Tutto il team italiano ha ricevuto la dose booster del vaccino qualche giorno fa, per una migliore protezione dai rischi. Nei prossimi giorni cominceranno le attività organizzative per il rientro dalla base antartica, poichè terminerà l'estate e sarebbe impossibile riuscire adoperare nel periodo invernale.

L'utilizzio delle sonde - Il lancio regolare delle sonde è fondamentale per la raccolta dei dati, con l'Antartico considerato uno straordinario immenso laboratorio naturale messo a disposizione dell'umanità. Da qualche tempo sono state sospese le rivendicazioni territoriali e teoricamente anche lo sfruttamento commerciale del territorio, fatto che permette di lavorare per la ricerca scientifica in un'area incontaminata. Le sonde utilizzate sono il frutto del lavoro di ENEA e CNR, adottano tecnologia made in Italy ma sono solo una delle tante attività messe in pista in Antartide. La spedizione ha realizzato una aviopista, scavato gallerie nel ghiaccio usate come depositi, costruito un impianto eolico e un parco fotovoltaico per alimentare la stazione con energia al 100% rinnovabile. Un orgoglio tutto italiano, il cui lavoro fornirà informazioni non solo utili allo studio dei cambiamenti climatici, ma anche ai modelli previsionali usati in tutto il mondo.


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