6 marzo 2022
ore 23:50
di Edoardo Ferrara
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 Per tutti
Il Po in secca visto dal drone
Il Po in secca visto dal drone

CRONACA METEO, PROSEGUE LA GRAVE SICCITA' SOPRATTUTTO AL NORD - Lo scorso 1 marzo si è conclusa, dal punto di vista meteorologico, una stagione invernale decisamente anomala non solo sul profilo termico ma soprattutto su quello delle precipitazioni. Dallo scorso novembre ad oggi è piovuto davvero poco, in particolare al Nord dove in 90 giorni sono passate giusto tre perturbazioni piovose (neanche così incisive). Il trend secco prosegue anche in questi giorni, con le precipitazioni che tendono ad interessare maggiormente il Centrosud, mentre diverse aree del Nord Italia rimangono all'asciutto. 

LAGHI PROSCIUGATI, IL PO PIU' IN SECCA CHE A FERRAGOSTO - Gli effetti del trend siccitoso sono ben visibili: Alpi con poca neve, terreni aridi, incendi anche in pieno inverno (come nel caso del Piemonte), laghi in sofferenza e in alcuni casi anche interamente prosciugati, fiumi in secca. In particolare la secca del Po risulta ancora più incisiva rispetto al Ferragosto, con un livello sceso a -3-07 metri sullo zero idrometrico al Ponte della Becca, nel Pavese. L'acqua si è ritirata lasciando scoperte distese di sabbia, che in alcuni punti a confine tra l'Emilia e la Lombardia quasi consentono il guado fin sul centro del fiume. Non solo il Po ma in secca gran parte di tutti gli altri fiumi del Nord: l'Adige a Castelvecchio (Verona) lascia spazio alle pietre. La mancanza di neve sulle nostre Alpi (salvo locali eccezioni sui settori di confine), tagliano di fatto la possibilità di approvigionamento idrico per fusione della neve in vista della transizione verso la stagione calda. Le anomalie riguardano anche i grandi laghi con il Lago di Como al 10% di riempimento e il Maggiore poco sotto il 30%, il Lago d'Iseo poco sopra il 10%. In alcuni casi i piccolo laghi si sono completamente prosciugati come nel caso del lago di Ceresole in Piemonte:


DELTA DEL PO, L'ACQUA SALATA DEL MARE RISALE IL FIUME - La portata del Po è talmente bassa che il Delta è in secca e questo permette al mare Adriatico di risalire la foce, penetrando addirittura fino a 15km sull'entroterra. Un danno enorme, considerando che l'acqua salata, risalendo e impregnando i terreni, li rende difficilmente coltivabili. Il tutto ulteriormente alimentato dai venti di bora che nell'ultimo periodo ma anche nei prossimi giorni spirano con frequenza sull'Adriatico settentrionale. Si cerca di difendersi: alla foce del Po di Porto Tolle, uno dei tanti che formano il Delta, hanno già calato le barriere antisale, mentre nelle vicine campagne si scavano delle canalette per trattenere l'acqua piovana. 

COLDIRETTI, DANNI PER UN MILIARDO DI EURO AL SETTORE AGRICOLO - Inevitabili le pesanti ripercussioni sul settore agricolo, con danni stimati dalla Coldiretti intorno al miliardo di euro. Nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano la fase di accrescimento che tuttavia rischia di essere compromessa dalla siccità. Contestualmente sorge il problema dei campi destinati al pascolo, che dovranno essere giocoforza irrigati se non piove. Nel frattempo, sottolinea la Coldiretti, nei prossimi giorni partirà la semina del mais, ma con i terreni aridi e induriti dalle gelate le operazioni potrebbero essere più che problematiche. Uno scenario questo contemplato nell'ultimo rapporto dell'IPCC sul clima

PERCHE' SUCCEDE - Il problema principale è la persistenza da ormai dicembre di un campo di alta pressione sull'Europa occidentale che, pur subendo delle modulazioni e periodiche defaillance, ha mantenuto le proprie posizioni per mesi. In questo contesto infatti le piovose perturbazioni atlantiche sono costrette a circumnavigare la bolla anticiclonica transitando sul Nord Europa per poi riscendere con traiettoria Nord-Sud verso l'Europa centro-orientale. Le perturbazioni, quando scendono da Nord verso l'Italia, lasciano in genere a secco le regioni settentrionali a causa dello sbarramento alpino, ricompattandosi poi su quelle centro-meridionali dove producono precipitazioni. Un leitmotiv visto e rivisto negli ultimi tre mesi. Le anomalie di geopotenziale a 500hPa ricalcolate con i dati della NOAA di gennaio e febbraio sono eloquenti: in rosso quelle positive, sottendendo appunto la persistenza dell'alta pressione sull'ovest Europa. Con un anticiclone tanto invadente, le piovose perturbazioni atlantiche sono quasi impossibilitate a raggiungere il Nord Italia. 

Le anomalie di geopotenziale a 500hPa calcolate sul bimestre gennaio-febbraio. In rosso quelle positive, ovvero superiori alla media. Dati NOAA
Le anomalie di geopotenziale a 500hPa calcolate sul bimestre gennaio-febbraio. In rosso quelle positive, ovvero superiori alla media. Dati NOAA


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