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19 aprile 2022
ore 12:27
di Lorenzo Badellino
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Nell'ultima settimana parte degli stati settentrionali degli USA sono stati interessati da nevicate eccezionali fino a quote pianeggianti. Si è trattato di nevicate tardive innescate da veri e propri colpi di coda dell'inverno nel pieno della fioritura primaverile, a causa di potenti irruzioni di aria fredda dall'Artico canadese. In particolare sono stati due gli eventi che hanno dato luogo ad importanti accumuli nivometrici per il mese di aprile, nello stato del Dakota.


Il primo martedì 12 aprile, quando nella città di Minot, nel North Dakota, popolata da quasi 50 mila abitanti, sono caduti 90cm di neve fresca, accompagnati da violente raffiche di vento a oltre 100km/h che hanno dato luogo a bufere e tormente, riducendo la visibilità a poche decine di metri. Il secondo episodio è avvenuto la domenica di Pasqua, ancora per un'energica irruzione di aria fredda e instabile dal Canada che ha portato gli accumuli totali di neve in una settimana a 130cm. La media di accumuli di neve per il mese di aprile è poco superiore ai 10cm nel mese di aprile in questa fascia degli USA.


Pesanti ripercussioni si sono avute sul traffico, con la chiusura della Highway 23 dove si sono avuti diversi incidenti, uno dei quali mortale, provocati dal fondo stradale ghiacciato o ricoperto di neve o per il vento che ha fatto ribaltare mezzi pesanti. Ora la tempesta è cessata, ma l'aria fredda che ristagna di notte nei bassi strati ha fatto sprofondare la colonnina di mercurio su valori abbondantemente sotto zero, con punte anche di -7°C registrate in aperta campagna.


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