24 agosto 2017
ore 12:58
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Ci sono voluti circa 6000 anni di tranquillità climatica per conferire alle nostre coste sabbiose l'attuale aspetto morfologico, un'opera certosina operata dalla natura che può considerarsi come la perfetta evoluzione di un sistema che si è stabilizzato solo dopo l'ultima glaciazione. Ma le spiagge, come le montagne e il corso dei fiumi sono elementi in continua trasformazione a causa delle azioni di interferenza da parte degli agenti modellanti. Primo fra tutti il mare che inarrestabile continua e continuerà a infrangersi sulle nostre coste. 

L'enorme spiaggia di Bibione
L'enorme spiaggia di Bibione

E' lui il principale motore di erosione delle nostre spiagge. Il meccanismo è molto semplice, ogni volta che un'onda si infrange sulla spiaggia una frazione di sabbia verrà asportata e trascinata in mare. Di quella frazione una gran parte resterà nella zona poco profonda del mare pronta ad essere riportata di nuovo sulla spiaggia dall'onda successiva ma una minuta percentuale di quella sabbia scivolerà più giù nella parte più profonda dove le onde successive non potranno recuperarla. Così di anno in anno le nostre spiagge si consumano arretrando inesorabilmente

L'erosione della spiaggia a Poveromo, a meno di due chilometri da Forte dei Marmi
L'erosione della spiaggia a Poveromo, a meno di due chilometri da Forte dei Marmi

E' un processo naturale che riguarda la totalità delle nostre spiagge con l'eccezione di quelle in prossimità della foce di un fiume, in quel caso il trasporto dei materiali sabbiosi da parte dell'acqua può contrastare e in alcuni casi invertire il fenomeno favorendo persino un avanzamento della linea di costa. Ma nella maggior parte dei casi non ci sono fiumi a proteggerci dall'arretramento dei nostri litorali sabbiosi e così purtroppo ogni anno dobbiamo rinunciare a una piccola striscia di sabbia che nel tempo diventa sempre più grande. 1200 chilometri di spiagge sono ad altissimo rischio, con arretramenti medi superiori a 25 metri negli ultimi 50 anni. Un dato non da poco, se si tiene conto che in totale, tra terraferma e isole in Italia ci sono 3.600 km di spiagge. A cominciare dal Molise con un tasso di erosione costiera del 91%. A seguire troviamo Basilicata, Puglia e Abruzzo, con il 78, 65 e 61%, per passare a Marche e Lazio con erosione costiera al 54%.I valori più bassi sono invece quelli di Friuli, Veneto ed Emilia-Romagna con tassi del 13, 18 e 25% (in questi casi è la presenza della foce del Po a limitare i danni).

Spiaggia di Capo Miseno (NA), sbarramenti artificiali per impedire l'erosione del litorale
Spiaggia di Capo Miseno (NA), sbarramenti artificiali per impedire l'erosione del litorale

A contribuire sensibilmente al problema l'innalzamento del livello marino causato dal riscaldamento globale e l'azione dell'uomo che con la cementificazione degli argini, le dighe e le azioni di sbarramento impedisce ai fiumi di trasportare materiale in quantità sufficiente per contrastare il fenomeno. La soluzione più adottata è cercare di limitare l'azione del mare sulla costa con sbarramenti artificiali di scogli ma non sempre funziona e anzi in parecchi casi deforma la linearità della spiaggia per sempre (vedi foto sopra).


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