Redazione 3BMeteo
2 giugno 2019
ore 20:50
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Eruzione dell'Etna. Foto di Davide Caliò
Eruzione dell'Etna. Foto di Davide Caliò

Seppur in fase di progressivo indebolimento, prosegue l'eruzione subterminale dell'Etna iniziata il 30 maggio scorso da due fessure eruttive alla base del Nuovo Cratere di Sudest, a quote variabili tra i 2800 e i 3000 metri d'altitudine. L'attività prevalentemente effusiva, intervallata da deboli esplosioni (in gergo 'spattering', lanci bassi di brandelli di lava fluida), ha alimentato due colate laviche (la più settentrionale delle quali risulta ormai inattiva) sui fianchi orientali del vulcano, in direzione della desertica Valle del Bove. Uno spettacolo mozzafiato che - nonostante la spiccata variabilità atmosferica, il freddo fuori stagione e la genesi di acquazzoni diurni - ormai da 72 ore attira centinaia di escursionisti e appassionati alle medie e alte quote del vulcano. 

NESSUN DISAGIO - L'evento eruttivo - che al momento non desta particolari preoccupazioni e non pregiudica la piena attività dell'aeroporto di Fontanarossa, regolarmente operativo in assenza di emissioni di cenere - è costantemente monitorato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, sezione di Catania-Osservatorio Etneo.


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