11 dicembre 2019
ore 8:58
di Alex Guarini
tempo di lettura
1 minuto, 49 secondi
 Per tutti
Gelicidio
Gelicidio
Che cosa è il gelicidio, detto anche pioggia congelantesi o vetrone? Tecnicamente esso è provocato dalla pioggia o dalla pioviggine che, a causa del fenomeno della sopraffusione, cadono al suolo in forma liquida pur con una temperatura dell'aria inferiore a 0°C gelando poi a contatto con il terreno. In altre parole le precipitazioni, nevose ad alta quota, si trovano ad attraversare un spesso strato d'aria a temperatura positiva (+2°C, +3°C o più), i cristalli fondono trasformandosi in gocce di pioggia. Se a queste condizioni si somma la concomitante esistenza di uno strato d'aria a contatto con il suolo con una temperatura negativa di almeno 1-2 gradi, o più, le goccioline d'acqua, giungendo negli strati prossimi al terreno, pur trovandosi improvvisamente ad una temperatura inferiore allo zero, restano allo stato sopraffuso.  A quel punto esse congelano solo al momento dell'impatto con il terreno o con qualsiasi superficie esposta all'aria, formando uno strato di ghiaccio sottile e trasparente, perché privo di aria, detto vetrone. Precisiamo che lo stato si intende sopraffuso banalmente quando le gocce di pioggia si trovano allo stato liquido nonostante la temperatura sia inferiore a 0°C . Il gelicidio non deve esser confuso con la brina che si deposita lentamente per condensazione sulle superfici esterne quando, in assenza di ventilazione e con umidità relativa dell'aria molto elevata, perdono calore di notte fino a raggiungere 0°C. Non deve essere confusa con il gelicidio neppure la galaverna che si verifica, con temperature inferiori a 0°C quando minuscole goccioline di acqua fluttuanti nell'aria (in caso di nebbia, per esempio) si solidificano intorno al suolo o sulla vegetazione formando un rivestimento che è però opaco (per la presenza di aria), biancastro ed assai fragile. In presenza di vento forte, il rivestimento intorno alle superfici segue la direzione del vento, cosicché si formano talora, specialmente intorno ai tralicci di metallo ed ai fusti delle piante, delle specie di lame di ghiaccio biancastre, irregolari e dentellate, larghe anche 20 centimetri e più; il fenomeno si chiama calabrosa
Brina
Brina
Galaverna
Galaverna
Calabrosa
Calabrosa


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati