I tornado: genesi di un fenomeno meteo estremo
Il tornado si origina da una nube temporalesca, il cumulonembo. Quando si forma è ben osservabile il caratteristico imbuto che esce da sotto la nube. Può avere un diametro che raggiunge anche qualche centinaio di metri e percorre in linea retta qualche chilometro
Si distinguono due tipi di tornado. Quelli mesociclonici e quelli non mesociclonici. La differenza è sia nella intensità che nei danni generati.
I tornado mesociclonici si formano dai temporali più forti in natura, le supercelle. Si tratta di nubi cumuliformi caratterizzate dall'avere una base rotante. Secondo la Scala Fujita appartengono a questa categoria quelli dal secondo grado in su.
I tornado non mesociclonici sono meno intensi, meno pericolosi ma questo non vuol dire che debbano essere sottovalutati perchè possono creare danni a volte anche ingenti. Sono i più diffusi. Ricadono in questo insieme i Waterspout e i Landspout.
Come si formano?
Affinché possa verificarsi il tornado è necessario la presenza concomitante di alcuni ingredienti:
Wind shear: questo ingrediente è fondamentale per lo sviluppo del tornado perché crea vorticità. I tornado sono infatti il risultato della vorticità. Se il wind shear è debole la probabilità è bassa per la formazione.
Umidità: Senza questo ingrediente il temporale avrebbe più aria secca e la base della nube sarebbe più in alto. Una delle caratteristiche è che la base della nube sia più vicina al suolo per lo sviluppo del tornado.
Altri ingredienti: la presenza di una energia negativa che può essere vista come una sorta di coperchio di una pentola carica di energia, pronta ad essere consumata dalla torre temporalesca. La presenza di aria più fredda e secca in quota in modo da aumentare il grado di instabilità.
Negli Stati Uniti si formano principalmente nella Tornado Alley ed avvengono quando le correnti calde ed umide provenienti dal Golfo del Messico si scontrano con l'aria più fredda in arrivo dal Canada.
