2 dicembre 2015
ore 8:46
di Andrea Colombo
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 Per tutti

Partiamo con un dato appena ufficializzato: l'Italia registra il maggior numero di morti annuali per cause legate all'inquinamento. L'Agenzia Europea per l'Ambiente (AEA) ha pubblicato il suo ultimo report basato sull'analisi a scala continentale dei livelli dei principali inquinanti presenti nell'aria. L'Italia nel 2012 ha registrato - secondo le stime - 84.400 decessi a causa dell'inquinamento dell'aria; il tutto su un totale di 491000 stimati a livello di Unione Europea. 

Non è solo il PM10 ad arrecare problemi: tuttora le analisi si concentrano anche sulle polveri ultra-sottili, che rientrano nella classe PM2.5, ossia tutte quelle particelle con diametro inferiore a 2.5 micron e quindi in grado di raggiungere agevolmente gli alveoli polmonari, la porzione più "nascosta" dei nostri organi respiratori, direttamente in connessione col flusso sanguigno. E' proprio il PM2.5 ad arrecare i maggiori problemi e di conseguenza i maggiori tassi di mortalità. In Italia l'area maggiormente soggetta all'inquinamento è - per distacco - la Pianura Padana. Rispetto alle altre aree del Bel Paese, la conca padana rappresenta un vero e proprio mondo a sè. Purtroppo. 
Di seguito postiamo due mappe, relative al 2010 e al 2005: basta un colpo d'occhio per identificare la Pianura Padana con i suoi valori "alle stelle", mentre il resto della Penisola si trova in una condizione molto meno preoccupante. 

Concentrazioni medie di Ozono (O3), relative sempre all'anno 2010
Concentrazioni medie di Ozono (O3), relative sempre all'anno 2010
Concentrazioni medie di Ozono (O3), relative sempre all'anno 2010
Media dei 36 più alti valori giornalieri di PM10, relative all'anno 2010
Media dei 36 più alti valori giornalieri di PM10, relative all'anno 2010

Il problema della Valpadana è legato a due fattori che, sommati, creano un quadro drammatico per quanto riguarda i tassi di inquinamento. 
1) Elevatissima urbanizzazione, con conseguente immissione in atmosfera di un gran numero e quantità di inquinanti;
2) scarso ricambio d'aria (a causa delle Alpi) e netta stratificazione verticale della bassa atmosfera. Questa stratificazione si verifica soprattutto in Inverno, stagione nella quale in regime di alta pressione tutti gli inquinanti rimangono intrappolati in poche centinaia di metri, spesso nei primi 500-600m di quota. In queste situazioni le concentrazioni letteralmente si impennano, superando abbondantemente sia le soglie massime consentite sia quelle considerate nocive per la salute umana. L'immagine sopra è identica a quella precedente, ma è riferita a 5 anni prima (2005). Come potete osservare, lo scenario è identico ed è inevitabile che sia così proprio per i motivi sopra citati. Purtroppo la situazione al Nord è difficilmente modificabile, proprio perchè al raggiungimento di altissime concentrazioni di inquinanti non concorre solo la fonte degli stessi, ma anche il puro aspetto meteorologico, che per esempio non è presente in altre grandi aree metropolitane o industriali europee. Parigi, Londra, Berlino pur immettendo in atmosfera molto inquinamento, esso viene "rimescolato" nell'atmosfera grazie alla maggior ventilazione che caratterizza quelle zone, che non sono racchiuse in un catino da montagne alte 4000 metri come le Alpi. Chiudiamo con quest'altra immagine, relativa alle concentrazioni di Ozono. Nuovamente la Pianura Padana resta al "top", con valori altissimi se confrontati con gran parte delle altre aree europee. 


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