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Redazione 3BMeteo
22 giugno 2017
ore 11:01
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La Corea del Sud dice addio al nucleare e al carbone
La Corea del Sud dice addio al nucleare e al carbone

Il leader progressista della Corea del Sud sta puntando molto sul cambio radicale del sistema di produzione dell'energia del Paese, con l'obiettivo di abbandonare l'energia nucleare e a carbone. Evidentemente anche il disastro di Fukushima del Marzo 2011 deve aver colpito molto l'opinione pubblica. Insomma un approccio decisamente divergente rispetto alla Corea del Nord. 

"Stiamo per entrare nell'era post-nucleare" ha dichiarato nel corso della cerimonia con la quale è stato celebrato il primo smantellamento di un reattore, il Gori-1, che costerà oltre 500 milioni di euro e necessiterà di 15 anni di lavoro - spiega Andrea Barolini di LifeGate. it

"Bloccherò tutti i progetti di nuove costruzioni e non prolungherò la vita delle centrali attualmente in servizio", ha aggiunto Moon Jae-in, sottolineando i pericoli derivanti dallo sfruttamento dell'atomo. Molti impianti si trovano infatti in prossimità di aree densamente popolate, senza contare che la Corea del Sud non è esente da un rischio sismico piuttosto significativo.

Proprio alcuni sismi registrati di recente nella nazione asiatica hanno contribuito a rafforzare la preoccupazione nella popolazione - prosegue Barolini di LifeGate.it, mentre la sfiducia nei confronti dell'energia atomica è stata rafforzata dai numerosi scandali che hanno scosso il settore negli ultimi anni. Alcuni di essi, infatti, hanno implicato le agenzie pubbliche che si occupano di nucleare, che avrebbero falsificato i certificati di sicurezza delle centrali. Fino ad oggi si puntava sulla riduzione dei costi del nucleare, ora si punta ad un cambio radicale di rotta, che sostenga l'ambiente, la sicurezza del territorio e di chi ci vive.

Nella nazione asiatica sono presenti ad oggi 25 reattori, che producono circa il 30 per cento dell'energia consumata nel paese. È previsto che la "durata in servizio" di molti di loro termini tra il 2020 e il 2030. Parallelamente si dovrà agire anche sulla produzione dell'energia da carbone, che anch'esso copre circa un terzo del fabbisogno energetico della Corea del Sud, questo più che altro per tutelare l'ambiente. Questi due processi pertanto richiederanno diversi anni.


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