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25 maggio 2022
ore 11:32
di Federico Buscemi
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 Per tutti

Giunti al mese di maggio, è il momento di tirare le somme riguardo allo stato di salute dei ghiacci artici nel mese scorso. Aprile è il mese in cui i ghiacci artici cominciano a sciogliersi, com'è normale che sia, a causa del progredire della stagione primaverile e del conseguente aumento delle temperature in tutto l'emisfero settentrionale. Vediamo quindi quali sono i risultati pubblicati dall'istituto di ricerca statunitense National Snow and Ice Data Center, che si occupa appunto di monitorare le dinamiche che regolano l'estensione e in generale lo stato di salute dei ghiacci del Polo Nord.

Condizioni generali. Nel mese di aprile 2022 i ghiacci artici mostrano un'estensione media di 14.06 milioni di chilometri quadrati. Questo vuol dire che il dato è inferiore di 630 mila chilometri quadrati rispetto alla media trentennale 1981-2010. La riduzione più significativa è avvenuta principalmente nell'area del Mare di Bering, tra l'Alaska e la Siberia, e il mare di Okhotsk, sulla costa orientale della Siberia. Le altre regioni non hanno subito grandi perdite in termini di estensione.

Confronto con gli anni precedenti. Nonostante il valore al di sotto della media trentennale, il mese di aprile 2022 risulta essere stato l'undicesimo più basso per estensione dei ghiacci artici. In altre parole, ci sono state annate peggiori. Il grafico riportato qui sopra, elaborato dal National Snow and Ice Data Center, mostra l'estensione dei ghiacci del Polo Nord nei quattro anni precedenti al 2022, oltre al 2012 e alla media trentennale. Si può osservare come il mese di aprile 2022 mostri comunque un'inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da estensioni inferiori rispetto all'anno in corso.

Salute precaria. Nonostante la situazione comunque un po' più confortante rispetto agli anni passati, non si può di certo affermare che lo stato di salute dei ghiacci del Polo Nord sia in ripresa. I dati da satellite mostrano come l'età del ghiaccio si stia abbassando sempre di più: se nel 1985 il 35% del ghiaccio artico era costituito da ghiaccio con un'età maggiore di 4 anni, adesso, nel 2022, soltanto il 3% del ghiaccio artico ha un'età maggiore di 4 anni, con ben il 70% del ghiaccio che non riesce a resistere alle temperature estive. La causa è chiaramente l'aumento costante della temperatura media al Polo Nord, associato all'ormai tristemente celebre processo del riscaldamento globale. Per l'appunto non si smentisce nemmeno il mese di aprile 2022, con una temperatura a circa 700 metri di quota superiore di circa 2-3°C rispetto alla media, con picchi addirittura di 5-6°C in più rispetto alla media registrati nei pressi del Mare di Beaufort.


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