27 luglio 2023
ore 18:59
di Carlo Migliore
tempo di lettura
2 minuti, 42 secondi
 Per tutti

La grandine gigante è un fenomeno molto localizzato, strettamente correlato ai temporali e in particolare a un certo tipo di temporali chiamati temporali a supercella, quelli che poi sono in grado di produrre anche i devastanti tornado. La grandine si forma quando le gocce di pioggia che si trovano all'interno di una nube vengono trasportate verso l'alto dalle forti correnti ascensionali e attraversano la zona dello zero termico congelando. A quel punto il chicco neo formato può accrescersi accumulando goccioline di acqua sopraffuse (sottozero ma ancora allo stato liquido) dall'ambiente circostante. Precipiterà solo quando il suo peso sarà in grado di vincere i forti venti verticali che lo mantengono in sospensione. Dunque più intense sono le correnti ascensionali, più il chicco diventa grande. Alcuni studi  della National Oceanic and Atmospheric Administration statunitense hanno dimostrato che basta una corrente ascensionale di 100km/h per produrre chicchi di grandine  grossi come palline da golf mentre per correnti fino a 125/130km/h le dimensioni del chicco possono superare quelle di una palla da baseball. Un altro fattore importante nell'accrescimento del chicco è l'umidità dell'aria. Più l'aria contiene vapore d'acqua più ci sarà materiale per costruire il chicco. Esistono delle zone del mondo dove il fenomeno della grandine gigante è più frequente e può assumere connotati disastrosi, le grandi pianure americane per esempio e la Gold Coast Australiana, ma in generale tutte le zone dove si possono verificare condizioni di aria fresca e secca nell'atmosfera superiore e aria caldo umida negli strati inferiori sono a rischio. 

ORA IL RECORD ITALIANO SFIORA QUELLO DEL MONDO - la recente ondata di maltempo che ha interessato il nord Italia ci ha regalato un nuovo record, quello del chicco di grandine più grande mai caduto in Europa. Questo evento eccezionale è in sintonia con quello che ci dicono gli studi più recenti sul fenomeno.


Secondo Julian Brimelow, specialista in scienze fisiche presso l'Environment and Climate Change del Canada, il riscaldamento climatico globale potrebbe influire sensibilmente sulla formazione della grandine perché aria più calda può contenere più umidità ed aumentare i forti contrasti termici intensificando le correnti ascensionali all'interno dei cumulonembi. Sempre secondo Brimelow il riscaldamento climatico potrebbe avere un effetto significativo anche sulla la geografia della grandine, ad esempio un'area in cui la scarsa umidità è sempre stato un fattore limitante potrebbe diventare più umida e la frequenza delle grandinate aumentare.

Una combinazione di osservazioni dei cambiamenti già in atto e dei modelli climatici ha portato i ricercatori a concludere che a causa del cambiamento climatico le grandinate potranno diventare più frequenti in Australia e in Europa quindi anche in Italia, mentre ci si aspetterebbe una diminuzione in Asia orientale e Nord America

Secondo lo stesso studio  le grandinate potrebbero diventare più intense e più frequenti ma con una differenza che per altro è stata già osservata in alcune regioni come la Francia e la Germania. Le grandinate di piccole dimensioni potrebbero diminuire mentre potrebbero aumentare quelle di grosse dimensioni


Segui @3BMeteo su Twitter


Articoli correlati