30 dicembre 2023
ore 23:57
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Confermata dai modelli matematici, almeno nelle sue linee generali la circolazione su scala sinottica che abbraccerà l'Europa centro occidentale e il Mediterraneo, essa si dividerà in due fasi. In una prima fase il flusso perturbato atlantico condurrà delle perturbazioni prevalentemente a nord delle Alpi con un marginale interessamento della Penisola. In questo frangente l'Italia sarà esposta al richiamo umido sudoccidentale legato a questi fronti e potrà risentire di qualche pioggia ma non sarebbero piogge particolarmente incisive e  si limiterebbero a riguardare soprattutto i settori tirreni, qualcosa di quanto già visto nella settimana di Natale. Solo le Alpi confinali potrebbero restare esposte a precipitazioni localmente più abbondanti. Questa fase dovrebbe abbracciare i giorni 2 e 3 gennaio:

Dopo il 3 gennaio il flusso perturbato atlantico andrà incontro a una maggiore ondulazione a causa di una progressiva rimonta anticiclonica a ovest dell'Inghilterra. In questa fase le correnti fredde provenienti dal nord Europa punteranno con maggiore decisione verso il Regno Unito e l'Europa occidentale alimentando una grossa saccatura che si allungherà fino al comparto iberico. 

Questa saccatura dovrebbe interessare l'Italia tra i giorni 4, 5 e 6 gennaio portando un peggioramento più marcato del tempo con piogge abbondanti e nevicate in montagna. Al momento questo scenario meteo, frutto di un'analisi probabilistica è ancora quello più attendibile ma serviranno ulteriori conferme. Restate sempre aggiornati.


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