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29 settembre 2023
ore 23:49
di Carlo Migliore
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 Per tutti

Parlare di break ci sembra persino grottesco ma la situazione è proprio questa. Nel grande contesto anticiclonico di matrice africana che abbraccia gran parte dell'Europa centro occidentale non si intravedono strappi significativi, non tali da poter andare oltre la semplice definizione di break. Significa che l'anticiclone continuerà a prevalere alle medie e basse latitudini con uno stacco netto rispetto al nord Atlantico europeo dove invece le depressioni si daranno parecchio da fare. Proprio relativamente ad una di queste depressioni, che agirà tra il Mare del Nord e la Scandinavia ci sarà una leggera flessione del campo barico verso l'Europa centrale e il passaggio di una perturbazione seguita da un calo termico. Fino alla giornata di ieri sembrava che l'Italia potesse essere interessata da qualche temporale anche incisivo tra le regioni nord orientali e il medio adriatico, oggi invece la potenziale instabilità si è ridotta. Qualche effetto comunque dovrebbe esserci, quanto meno sulle regioni settentrionali che nella giornata del 4 potranno risentire di qualche rovescio anche temporalesco. La zona più esposta sembrerebbe essere quella compresa tra Lombardia e Triveneto, meno il Nordovest e l'Emilia Romagna. Al momento è ancora difficile valutare l'intensità di questo passaggio instabile ma non sarà certamente risolutivo per scacciare l'anticiclone africano. Anche le temperature pur se in calo non sembra che possano avvicinarsi alla media del periodo ma persistere su valori ancora superiori. 

A seguire due grossi centri di bassa pressione semi stazionari tra l'Atlantico centro settentrionale e la Scandinavia manterranno in auge il campo anticiclonico di matrice africana sull'Europa occidentale e parte di quella centrale compresa l'Italia con tempo più stabile e nuovamente più caldo entro il weekend 7-8 ottobre. Ad oggi non si intravede uno sblocco di questa anomalia anche per l'inizio della settimana successiva, l'attenzione si punta sul centro depressionario scandinavo e sulla possibilità che con il supporto dell'anticiclone a ovest possa riuscire a  trascinare i primi fronti freddi verso l'Europa meridionale ma l'Italia non sarebbe tra gli obiettivi principali. Avremo senz'altro modo di riparlarne nei prossimi aggiornamenti. 


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