METEO. Ancora anticiclone, una conferma degli INVERNI spesso miti negli ultimi decenni
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Domenica di stampo primaverile in ITALIA con il cuore mite di un anticiclone che ancora una volta mette radici sul bacino del Mediterraneo. I massimi saranno proprio sulla penisola dove ci attende una giornata che in pratica nulla ha a che fare con il mese di febbraio.
Temperature che subiranno un rialzo un
po' ovunque e con i valori che al Centro Sud potranno raggiungere
anche i 20°C, al Nord massime più contenute ma sempre sopra media.
A dire il vero non c'è nulla di diverso rispetto a quanto stiamo
attraversando in questo inverno, una stagione che ha spesso indossato
i panni di una primavera o di un autunno. La caratteristica è la
continuità di una azione che ha conosciuto poche battute di arresto.
Questa stagione rientra poi in uno dei tanti inverni miti che stanno
interessando l'Europa.
Questo grafico rappresenta l'andamento dell'East Atlantic. Senza entrare nei dettagli è bene sapere che quando il valore è sopra media (il rosso) vuol dire che mediamente il clima in Europa è mite. A parte dei cali di tensione si nota il lungo periodo sopra media dagli anni duemila. Si nota il picco massimo avvenuto in dicembre 2015, in pratica un record dal 1948. Tale picco è con ogni probabilità dovuto a El Nino che ha contribuito ad esasperare una situazione che ha di base un vortice polare molto forte nelle ultime stagioni invernali. Negli anni 50 e fino agli anni 70 invece l'indice era negativo segno di altre situazioni meteo climatiche di fondo. Negli anni 50-70 dominavano infatti le correnti di Tramontana e gli inverni erano mediamente freddi. La fine degli anni 80 e in parte gli anni 90 sono stati caratterizzati da inverni spesso miti, siccitosi e nebbiosi. Gli anni 2012-13, 2011-12, 2009-10 sono stati per l'Europa centro settentrionale gli inverni più freddi e nevosi degli ultimi 50 anni; restano pero 'episodi' di un TREND sopra media. Se questo sia un ciclo ad oggi non è dato da sapere; ma vista la reiterata situazione che stiamo attraversando il sospetto di un cambiamento della circolazione atmosferica non è poi così campato in aria.