4 aprile 2024
ore 22:31
di Francesco Nucera
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 Per tutti
tanta neve sulle Alpi
tanta neve sulle Alpi

Le nevicate di febbraio e marzo hanno migliorato significativamente il contenuto d'acqua nella neve rispetto agli ultimi due anni. Secondo i dati più recenti della Fondazione di Ricerca CIMA, aggiornati il 1º aprile, c'è ora un leggero surplus (+1%) rispetto alla media degli ultimi 12 anni, segnando la prima eliminazione del deficit nazionale di contenuto d'acqua nella neve in due anni.

Tuttavia, la distribuzione della neve varia tra regioni e altitudini. Nelle Alpi e nelle aree settentrionali, il deficit è stato recuperato, soprattutto a quote più elevate, con valori positivi per il Po. Al contrario, nel sud e a quote inferiori ai 2000 metri, il deficit persiste.

Questa notizia è positiva per le riserve d'acqua estive, dato che questo è un indicatore chiave di disponibilità idrica. Tuttavia, è importante monitorare attentamente la distribuzione della neve e il suo impatto su diverse regioni e altitudini.

La situazione attuale mostra notevoli differenze lungo la penisola italiana. Le Alpi stanno registrando un forte recupero del contenuto d'acqua da neve mentre gli Appennini sono ancora in deficit. Le precipitazioni abbondanti alla fine di febbraio e marzo hanno portato a un accumulo di neve significativo nelle regioni settentrionali, mentre gli Appennini hanno subito temperature elevate che hanno causato un disgelo precoce. Il divario tra le regioni è evidente nei fiumi: il Tevere rimane in deficit del 80%, mentre l'Adige ha solo un -4% e il Po ha registrato un aumento del 29% nel suo contenuto d'acqua da neve.


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