7 novembre 2020
ore 9:37
di Lorenzo Badellino
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1 minuto, 22 secondi
 Per tutti
Belize (Fonte: CADRIM Cell of Excellence via Twitter)
Belize (Fonte: CADRIM Cell of Excellence via Twitter)

Ha avuto effetti spaventosi l'uragano Eta, dopo aver impattato venerdì sulla costa del Nicaragua come uragano di categoria 4. Successivamente si è notevolmente indebolita la forza dei suoi venti, tanto che ora è stato declassato a semplice depressione tropicale. Nella sua risalita verso nord lungo l'America Centrale ha innescato soprattutto piogge torrenziali che hanno colpito non solo gli stati lungo il suo tragitto, come l'Honduras, ma anche quelli limitrofi per la notevole estensione delle sue piogge, come Nicaragua e Belize. Si tratta probabilmente della peggiore tempesta degli ultimi dieci anni.



In tutto sale ad almeno 150 il bilancio delle vittime, molte delle quali ritrovate sepolte in un villaggio del Guatemala, nella regione di Alta Verapaz, dove una gigantesca frana ha inghiottito un intero villaggio. Le operazioni di soccorso in Honduras e Guatemala sono state rallentate da strade e ponti distrutti e crollati, con le autorità che devono fare leva sui militari e utilizzare elicotteri e motoscafi per salvare le persone, molte bloccate in cima alle loro case. Il livello dei corsi d'acqua è salito notevolmente, molti fiumi sono esondati e alcuni villaggi sono ricoperti da anche due metri di acqua.

Ora Eta ha abbandonato la terraferma e si è buttato in mare aperto, puntando verso nordest. Al momento rimane ancora una depressione tropicale ma nelle prossime ore si intensificherà fino a divenire tempesta tropicale e domani è atteso il suo landfall sulle coste meridionali di Cuba, dove l'allerta è massima. Successivamente proseguirà la sua marcia verso nord raggiungendo le Bahamas e la Florida lunedì.

La rotta prevista di Eta
La rotta prevista di Eta


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