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8 gennaio 2024
ore 7:36
di Francesco Nucera
tempo di lettura
2 minuti, 31 secondi
 Per esperti
vortice polare
vortice polare


Si conferma una seconda decade di gennaio termicamente sotto media in Europa per via dell'arrivo di masse d'aria fredda di recente origine artica. Per l'Italia si tratterà di una normale fase tipicamente invernale ma nulla di eccezionale. Sono le conseguenze di un indebolimento del vortice polare a tutte le quote, generato da una doppia azione tra un riscaldamento stratosferico polare di tipo minor e il forcing tra El Nino e la Madden Julian Oscillation. I due lobi del vortice polare, coerente a tutte le quote, saranno posizionati sul Nord America e tra Russia e Scandinavia, zone dove il gelo sarà di casa e con un lobo che proverà ad allungarsi in Europa verso la metà del mese. Da qui una diversa lettura dei modelli.

anomalie temperatura a 2m fonte Ecmwf
anomalie temperatura a 2m fonte Ecmwf

Per il modello Ecmwf questo tentativo di allungamento della saccatura artica in Europa non andrebbe a buon fine per via dell'anticiclone che, nel suo spostamento dalla Gran Bretagna verso la Groenlandia, non sarebbe supportato da una radice ben salda. Questo confinerebbe il grande freddo a nord delle Alpi con parziale interessamento delle Nazioni più a sud. Le rotture d'onda cicloniche in Atlantico che accompagnano quella evoluzione sarebbero forzate da onde corte che tagliano la radice dell'anticiclone. I regimi del modello Ecmwf si muovo verso il  'deleterio' quadrante NAO-/BL- con BL dominante, spesso propenso ad entrate di masse d'aria più temperate sull'Europa meridionale. Sarà da verificare l'interazione tra masse d'aria diversa in un primo momento. con quella fredda ad interessare maggiormente il Nord Italia. 

regimi secondo Ecmwf
regimi secondo Ecmwf

Il modello mostra come tutti i membri siano chiusi in un solo cluster

previsioni in cluster - fonte Ecmwf
previsioni in cluster - fonte Ecmwf

Su questo comportamento concordano anche i modelli sperimentali con la saccatura artica che rimane a nord delle Alpi ma con refoli freddi a convergere sul Nord Italia con quelli più umidi da ovest.

modello sperimentale GraphCast
modello sperimentale GraphCast

Le anomalie del modello europeo mostrano infatti la tendenza al rialzo termico in Europa in terza decade come conseguenza di un aumento della NAO. Il modello mostra la rapida tendenza dei regimi a transitare verso una NAO+, dunque a comportare una risalita della fascia anticiclonica verso nord con conseguente ritirno delle masse d'aria artiche.

anomalie temperature a 2m secondo Ecmwf
anomalie temperature a 2m secondo Ecmwf

Il vortice polare stratosferico, dopo il primo calo delle velocità zonali, mostra non solo la tendenza a lungo termine a mostrarsi meno intenso della media ma anche ad essere caratterizzato da un secondo picco di calo delle velocità dopo il 15 gennaio, con queste che puntano nuovamente sull'inversione di parte dei membri per via di nuovi warming.

velocità zonali a 10 hPa fonte Ecmwf
velocità zonali a 10 hPa fonte Ecmwf


Il modello GFS invece mostra un comportamento più freddo, per via di un diverso comportamento del blocco atlantico. Le rotture d'onda anticicloniche in questo caso comporterebbero uno spostamento dei massimi anticiclonici verso nord est, di conseguenza piegherebbe maggiormente il lago gelido nel cuore dell'Europa, fino a coinvolgere anche la nostra Penisola. 


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