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10 luglio 2021
ore 16:07
di Carlo Migliore
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2 minuti, 14 secondi
 Per tutti

GRANDINE GROSSA SEMPRE PIU' FREQUENTE: uno studio recentemente pubblicato su Nature, ha confermato quello che più o meno tutti, anche per esperienza personale abbiamo ritenuto verosimile, ovvero che le grandinate fossero in aumento e in particolare quelle peggiori, con chicchi grossi in grado di fare danni irreparabili alle colture, le automobili e le infrastrutture. Lo studio si concentra in particolare sull'energia potenziale convettiva disponibile (CAPE) un parolone che in realtà è molto semplice da comprendere. Il CAPE è per l'atmosfera quello che la benzina nella vostra auto è per voi. Più benzina c'è nel serbatoio, più lontano potrete andare. Cosi più è alto il CAPE in atmosfera più i fenomeni convettivi saranno favoriti, ma non è detto che ciò accada sempre, esattamente come per la vostra auto, il serbatoio può essere anche pieno ma se non avrete voglia di viaggiare, la macchina resterà ferma. Ciò che conta però è che la potenzialità di viaggiare, come quella di produrre fenomeni convettivi come i temporali, esista.

Dunque lo studio in questione ha evidenziato che negli ultimi decenni il CAPE è aumentato alle medie latitudini il che significa un aumento della possibilità che le precipitazioni possano dipendere da fattori convettivi come la formazione di temporali. La grandine è collegata ai temporali ma la sua dimensione è strettamente legata alla velocità dei venti ascendenti all'interno della nube temporalesca, più il vento verticale è intenso, più il chicco di grandine avrà il tempo di accrescersi in dimensioni prima di cadere al suolo. Il vento verticale, detto anche wind shear è quindi l'elemento che governa la gravità di un temporale. Ora mentre alle basse latitudini equatoriali e alle alte latitudini settentrionali non è stato riscontrato un aumento del wind shear anzi è stata documentata una sua riduzione, alle medie latitudini il wind shear è aumentato.


Il motore di questo meccanismo è sempre il vapor d'acqua, l'umidità nei bassi livelli atmosferici e la sua quantità è legata al tasso di evaporazione di superfici come laghi, fiumi e oceani ma anche al tasso di evapotraspirazione che viene dalla terra ferma, dalle piante e dai terreni intrisi. Il tasso di evaporazione è poi strettamente legato alla temperatura dell'aria e qui si arriva al nocciolo della questione, se la temperatura dell'aria aumenta (il famigerato riscaldamento globale) tutta la piramide di effetti che conduce alla formazione della grandine subisce una accelerazione e intensificazione. Ed ecco che le grandinate di grosse dimensioni una volta piuttosto rare, diventano frequenti, diffuse e iniziano ad interessare anche zone poco probabili come Pescara o Napoli... 


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