Meteo. Il potente ciclone Dennis nell'era dei cambiamenti climatici
La pressione raggiunta è tra le più basse per un ciclone non tropicale sul Nord Atlantico.
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Il ciclone extratropicale Dennis, in termini di pressione, è uno dei più forti degli ultimi decenni sul Nord Atlantico. La pressione di 920 hPa raggiunta è tra le prime 5 più basse alle medie latitudini dell'emisfero settentrionale per un ciclone non tropicale. Il record per un ciclone non tropicale è del gennaio 1993 con 911 hPa. Dennis rientra nel tipo di circolazione che caratterizza questa stagione invernale, quale quella da vortice polare forte di cui gli indici AO e NAO, costantemente positivi, sono una chiara espressione. Il ciclone si è poi intensificato in quanto posto nella forte corrente a getto, quel flusso di vento in alta quota che ha raggiunto i 400 km/h a oltre 10 km di quota.
Notevole è il flusso di umidità richiamato da Dennis, direttamente dai Caraibi, che ha percorso il bacino Atlantico in meno di 48 ore. Tale flusso contribuisce alle piogge alluvionali sulla Gran Bretagna. La climatologia racconta come questi 'river' contribuiscano al 30% delle piogge sull'Europa specie occidentale dove gli effetti possono essere più importanti.
Dennis fa seguito al precedente Ciara, anch'esso potente e devastante per il Nord Europa. A causa della complessità della formazione di questi potenti vortici è difficile concludere con una certa fiducia che i cambiamenti climatici possano generare tempeste più intense. Tuttavia in un clima più caldo l'atmosfera può invece contenere più vapore ed essere trasportata dalla circolazione generale attraverso questi fiumi di umidità, con gli impatti più forti sui continenti in termini di precipitazioni e/o inondazioni.