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12 giugno 2023
ore 12:16
di Francesco Nucera
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2 minuti, 46 secondi
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oceani, anomalie di temperatura fonte Noaa
oceani, anomalie di temperatura fonte Noaa


C'è molto interesse scientifico sulle temperature superficiali degli oceani da record. Non è solo il Pacifico ma anche l'Atlantico ad essere caratterizzato da temperature ben al di sopra della media. La particolarità è che questo record persiste da marzo. Va notato che la serie di misurazioni della temperatura delle acque superficiali inizia dal 1981.

E' la conseguenza di fattori concomitanti. Al trend di fondo del riscaldamento globale c'è anche della variabilità interna; in particolare La Nina, dopo 3 anni consecutivi, ha riscaldato il Pacifico settentrionale e l'Atlantico attraverso una riduzione dei venti occidentali. In concomitanza si è sviluppato El Nino che di contro ha prodotto un riscaldamento del Pacifico tropicale, specialmente nella regione più prossima a Ecuador e Perù. Questo passaggio da La Nina a El Nino è stato molto veloce così che gli effetti di riscaldamento dei due fenomeni si sono sovrapposti. 

anomalie da record per gli Oceani
anomalie da record per gli Oceani

Anche l'Atlantico è più caldo della media, a livelli record dal 1980 sia per il Nord Atlantico che per quello meridionale. In particolare il riscaldamento ha subito una netta accelerata nelle ultime settimane; anche in questo caso, al segnale di fondo del Global Warming c'è quello dovuto alla circolazione che si è andata instaurano sopra l'Oceano e agli effetti radiativi. Le onde di Rossby, guidate da El Nino, hanno prodotto saccature e promontori persistenti i cui effetti si sono palesati su piogge, venti e copertura nuvolosa. Sull'Atlantico meridionale, laddove si sviluppano i cicloni tropicali (Main Development Region), la circolazione da Nao negativa ha indebolito gli Alisei e le temperature sono quelle che di norma si registrano nel picco della stagione degli uragani. Un altro fattore deriva anche dalla mancanza di polveri dal deserto dal Sahara che è ai minimi storici per inizio giugno. E' importante notare come sia piuttosto raro osservare El Nino e un Atlantico caldo così in maniera anomala tanto che gli effetti inibitori sulla genesi dei cicloni per lo shear del vento (tramite El Nino) potrebbero essere ostacolati da un Atlantico molto più caldo del normale. Questo giustificherebbe il perchè i modelli stagionali mostrerebbero una stagione degli uragani attiva in Atlantico.

Effetti minori ma non meno importanti deriverebbero dalla riduzione delle emissioni di zolfo delle navi. L'SO2 è un potente forzante climatico di breve durata che accelera il riscaldamento globale. Gli effetti di raffreddamento degli aerosol, che riflettono la luce solare in arrivo, dipendono dall'albedo della superficie ma anche dalla latitudine. Sopra le acque scure dell'Oceano sono molto più influenti. Con l'entrata in vigore di una normativa, lo zolfo delle navi è diminuito del 90% nel 2015. E le emissioni globali di zolfo delle navi sono diminuite dell'80% nel 2020. 

Infine il vulcano Tonga ha immesso tonnellate di vapore acqueo nella stratosfera; esso può fornire un'ulteriore forzatura radiativa andando a immettere calore nella troposfera. I livelli molto elevati di vapor acqueo, che è un potente gas serra, hanno superato l'emsfero settentrionale. Sebbene la causa primaria del riscaldamento in atto sia dovuto al Global Warming e agli effetti de El Nino sulla circolazione e alla mancanza di pulviscolo sahariano, il dibattito sul vulcano Tonga e sulle navi rimane acceso.

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Enorme quantità di vapor acqueo in stratosfera dopo Tonga
Enorme quantità di vapor acqueo in stratosfera dopo Tonga


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