Meteo. Siccità estrema sul Corno d'Africa, destinata ad aggravarsi la situazione dopo quattro stagioni secche
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Non ha precedenti l'attuale siccità multi stagionale estrema, diffusa e persistente che sta interessando il Corno d'Africa; milioni di persone che vivono tra Somalia, Kenya ed Etiopia ne affrontano le conseguenze. Le agenzie meteorologiche e i partner umanitari hanno emesso un avviso congiunto che la minaccia di carestia incombe sull'Africa orientale dopo quattro stagioni piovose fallite e che la situazione potrebbe peggiorare. Infatti incombe la possibilità che anche la stagione delle piogge di ottobre-dicembre possa fallire. La stagione delle piogge tra marzo e maggio sembra probabilmente essere la più secca mai registrata.
Il Corno d'Africa risente degli effetti indotti dall'evento pluriennale de La Niña e che determina precipitazioni sotto media; il cambiamento climatico ha reso questa siccità indotta da La Niña nel Corno d'Africa più grave e prolungata, la peggiore in 40 anni. La Niña fa parte della naturale variabilità del nostro clima; ma il cambiamento climatico indotto dall'uomo sta amplificando l'impatto degli eventi meteorologici e climatici naturali e sta portando a estremi più intensi e gravi. La temperatura dell'aria in media aumenta ed esacerba la siccità; di conseguenza aumenta la perdita di umidità dalle piante e dal suolo. Il fenomeno climatico purtroppo pare destinato perdurare per il terzo anno consecutivo.
Viene stimato che almeno 17 milioni di persone attualmente affrontano i problemi dell'insicurezza alimentare nel Corno d'Africa; ma questo numero è possibile possa aumentare entro settembre. Si stima che circa 3,6 milioni di capi di bestiame siano morti; dalla metà del 2021 è morto circa 1 capo di bestiame su 3. Oltre alla siccità l'insicurezza alimentare deriva anche dai conflitti e dall'aumento globale dei prezzi di cibo e carburante.