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12 dicembre 2021
ore 23:53
di Carlo Migliore
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 Per tutti

IL GRANDE FREDDO PROVERA' A RAGGIUNGERCI - L'area di alta pressione che  dall'Europa occidentale sta guadagnando sempre più terreno verso est, sarà l'ago della bilancia nell'evoluzione del tempo per la terza decade di dicembre e quindi anche delle feste di Natale. In un primo momento la cellula resterà schiacciata in longitudine occupando praticamente tutta l'Europa con la sola esclusione del comparto orientale dove aria fredda continuerà a mantenere in vita una circolazione di bassa pressione tra il Mar Nero e l'Egeo. In una seconda fase invece, intorno al weekend 18-19 dicembre dovrebbe iniziare ad allungarsi verso nord cercando spazio verso l'Inghilterra dove potrebbe collocare i suoi massimi, massimi che tra il 20 e il 22 potrebbero andare a posizionarsi tra la Scozia e l'Islanda. A questo punto si attuerebbe quello che in gergo viene definito un blocco atlantico, ovvero un muro che separerà le correnti atlantiche, normalmente invogliate ad arrivare verso l'Europa, da quelle molto fredde in discesa dal comparto scandinavo. 

Si tratterà per lo più di un fenomeno legato a dinamiche troposferiche, in quanto il Vortice polare pur indebolendosi, resterà ancora fuori dai giochi. C'è da dire inoltre che il serbatoio di aria fredda che in questa prima decade di dicembre è andato a formarsi sulla Scandinavia è davvero ragguardevole, sono stati raggiunti valori di temperatura negativa record per alcune zone. La possibilità che questo freddo ci raggiunga è stata ventilata più volte nel corso di questi ultimi giorni dai modelli matematici, il periodo di riferimento è proprio quello sotto Natale ma con un assaggio al Sud forse già per il prossimo weekend. Tuttavia, quando abbiamo a che fare con aria fredda e quindi con una massa d'aria che si sposta soprattutto alle quote inferiori, la previsione è resa difficile dagli innumerevoli ostacoli che potrebbero deviarne la traiettoria, soprattutto i rilievi montuosi e tra noi e la Scandinavia c'è ne sono davvero tanti. Quindi seppur a 7-8 giorni di distanza, la previsione diventa facilmente fallibile. Diremo dunque che la possibilità c'è ma non daremo spazio a facili sensazionalismi, preferendo la cautela. Nel corso dei prossimi aggiornamenti potremo senz'altro dare maggiori ragguagli.


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