1 aprile 2024
ore 22:37
di Francesco Nucera
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 Per tutti
torna il freddo artico in Scandinavia
torna il freddo artico in Scandinavia

La Scandinavia si prepara al ritorno del freddo estremo nei prossimi giorni, nonostante i primi giorni di aprile siano stati insolitamente caldi; quasi +18°C registrati all'aeroporto di Helsinki-Vantaa hanno stabilito un nuovo record di temperatura massima per il primo d'aprile in Finlandia.

Una nuova ondata di freddo, portata da masse d'aria artica, è prevista raggiungere l'estremo nord dell'Europa, facendo calare le temperature ben al di sotto della media stagionale. Le minime potrebbero toccare i -30°C nel nord della Finlandia e della Norvegia. In inverno, in Finlandia e Svezia, le temperature erano già scese sotto i -40°C in alcune località. In particolare, nella Lapponia svedese, la temperatura ha raggiunto i -43,6 °C, il valore più basso per il mese di gennaio registrato in Svezia negli ultimi 25 anni. Da ottobre, a parte qualche breve tregua, il freddo persiste in queste zone.

La Scandinavia è stata una delle poche aree dell'emisfero nord a sperimentare un inverno caratterizzato da temperature estremamente fredde; ciò mentre il 2023 si è rivelato l'anno più caldo su scala globale, segnato da nuovi record mensili. Alcuni studi hanno dimostrato che il riscaldamento della regione artica causerebbe cambiamenti nel vortice polare. Ciò, a sua volta, porterebbe a ondate di aria fredda ancora più frequente. Il clima invernale della Scandinavia comprende un'ampia variabilità naturale. Lentamente, però, gli inverni estremamente freddi stanno diventando meno frequenti. Tuttavia, nel nostro clima attuale sono ancora possibili inverni relativamente freddi e nevosi.

Il motivo di questa 'isola di freddo' non è completamente chiaro. Il vortice polare quest'anno non è rimasto centrato sul Polo Nord, ma si è invece spostato verso l'Europa, consentendo a masse d'aria artica di fluire verso sud. Questa configurazione potrebbe essere influenzata dalle onde di Rossby, generate da El Niño. El Niño tende a indurre una circolazione atmosferica caratterizzata da un'oscillazione nord-atlantica (NAO) negativa, che a sua volta favorisce condizioni più fredde. Questo è più vero nella seconda parte dell'inverno mentre questa anomalia è iniziata prima. Una NAO negativa è più frequente in presenza di un El Niño da moderato a forte. Che tali anomalie termiche abbiano ricevuto un supporto anche dall'eruzione del vulcano Hunga Tonga, è necessario disporre di prove più robuste.

Scandinavia, un inverno molto freddo
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