Meteo. Tornado negli USA e i cambiamenti climatici, che legame c'è?

I tornado sono tra gli eventi naturali più distruttivi. Quelli più longevi e intensi sono generati da supercelle mesocicloniche. Essi poi rappresentano bene l'immagine dell'energia atmosferica che aumenta per via del riscaldamento globale. Collegare un particolare evento meteorologico al cambiamento climatico è sempre complicato, per i tornado questo lo è ancor di più. Le incertezze derivano dai metodi di raccolta dei dati limitati, da una elevata variabilità da un anno all'altro; dalla difficoltà nella modellazione sia degli elementi fisici chiave che aiutano la formazione dei tornado, sia dalla modellazione diretta dei tornado a causa delle loro dimensioni ridotte.
1) Riguardo i dati degli USA non ci sono prove concrete che i tornado si verifichino più spesso. Ne vengono segnalati molti di più rispetto al 1950 anche per via della popolazione aumentata, ma questo aumento è solo nella categoria più debole, gli EF0. Non c'è stato invece alcun aumento di quelli più forti e forse anche una leggera diminuzione dei tornado EF4 e EF5. Inoltre la tecnologia radar migliorata ci aiuta a identificare forti tempeste che potrebbero produrre tornado che decenni fa potrebbero non essere state rilevate.

2) Sono state riscontrate delle variazioni nella distribuzione dei tornado; secondo uno studio del 2014, la variabilità mensile dei tornado EF1 o superiori è aumentata dagli anni '70, con un numero crescente di mesi con più frequenti tornado e anche con quelli meno frequenti. La variabilità aumenta anche su scale annuali; ad esempio il 2011 è stato un anno con diversi tornado distruttivi seguito da un 2012 piuttosto calmo.
3) Una variazione riguarda invece i focolai di tornado; secondo uno studio del 2016 i periodi da uno a diversi giorni con almeno sei tornado EF1 o superiori ravvicinati stanno aumentando; quasi l'80% di tutte le morti di tornado negli Stati Uniti sono associate a focolai. Come per la variabilità mensile e annuale, nessuno studio scientifico ha mostrato un legame tra l'aumento della variabilità su scala giornaliera e il cambiamento climatico.
4) Sono state riscontrate delle variazioni nella posizione. Un recente studio del 2021 ha rilevato che gli ambienti favorevoli ai tornado durante l'inverno sono aumentati nelle pianure meridionali e negli Usa di sud est. Allo stato attuale non è stato dimostrato che questo spostamento sia imputabile al cambiamento climatico. Resta da determinare come i fattori termodinamici possano influenzare questo spostamento. Secondo uno studio del 2014 il picco annuale primaverile dell'attività dei tornado nella Tornado Alley si è spostato indietro di almeno 10 giorni, dal 25 maggio al 14 maggio. Dall'Arkansas all'Alabama settentrionale, dove l'attività complessiva dei tornado è aumentata, questa tendenza non è stata osservata.
7) Uno studio del 2018 ha rilevato che negli ultimi 40 anni i tornado EF1 o superiori sono aumentati di frequenza dalla Louisiana al Missouri, a est del Mississippi e ad ovest degli Appalachi, zone dove si sono verificati molti tornado mortali e distruttivi. I tornado EF1 o superiori e le condizioni favorevoli ai tornado sono diventati meno frequenti dal Texas al Nebraska.
8) Nel sud est degli USA molta gente vive in case prefabbricate o nelle case mobili. Qui i tornado hanno anche maggiori probabilità di colpire di notte quando molte persone dormono e i tornado in avvicinamento sono meno visibili.
9) Un'analisi del 2017 ha rilevato che gli impatti e la vulnerabilità media annuale dei tornado potrebbero essere da 6 a 36 volte superiori entro il 2100 rispetto al 1940, a seconda della posizione. Il più grande aumento previsto dall'Arkansas orientale agli Appalachi.
10) Sebbene il Global Warming sta aumentando l'energia a disposizione nell'atmosfera, si prevede anche che possa ridurre il wind shear a causa della diminuzione di gradiente polo-equatore. Questo potrebbe portare a una corrente a getto più debole e a un minor numero di tornado. Il calo del wind shear sarebbe compensato dall'energia a disposizione per cui avremmo temporali più forti con più intense grandinate e raffiche lineari più intense ma non necessariamente legati a tornado più forti.