Meteo. Vortice polare si manterrà ancora debole in gennaio. Nuovi disturbi in stratosfera. Video
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L'azione combinata tra il riscaldamento stratosferico minore o minor warming e i forcing operati tra El Nino e la Madden Julian Oscillation sono alla base di un vortice polare debole a tutte le quote. Questo si esplica con anticicloni che concentrano la loro roccaforte a latitudini settentrionali, portando nel contempo un riversamento di masse d'aria fredda di recente origine artica alle più basse latitudini. Il vortice polare stratosferico presenterà una bilobazione a 30 e 50 hPa mentre sarà più coeso a 10 hPa segno di una attività delle onde troposferiche che deformano le isoipse nella bassa stratosfera. Questo è coerente con le mappe a 500 hPa
Il NAM (seppur su base GFS) previsto evidenzia il disturbo stratosferico ma anche la nuova attività d'onda troposferica che si arresta in alta stratosfera. Questo giustifica le ondate di freddo sia in Europa che sul nord America.
Il vortice polare stratosferico, dopo il primo calo delle velocità zonali, mostra non solo la tendenza a lungo termine a mostrarsi meno intenso della media ma anche ad essere caratterizzato da un secondo picco di calo delle velocità dopo la metà del mese, con queste che puntano nuovamente sull'inversione di parte dei membri. Questo manterrà la critical line bassa e contribuendo al vento zonale medio troposferico a rimanere debole prolungando il periodo con NAO negativa.
In Europa la genesi di un promontorio atlantico consente a parte della massa d'aria gelata di riversarsi nel cuore del Vecchio Continente e a portare una normale ondata di freddo invernale anche in Italia. Tra Scandinavia e Russia occidentale prosegue il gelo record e non sembra essere segnale per una cessazione di questa situazione eccezionale.
L'anticiclone, facendo leva sul calo delle velocità zonali a tutte le quote, è previsto poi rimbalzare verso la Groenlandia secondo uno schema da Nao negativa. Questo è evidenziato dai regimi di Ecmwf che mostrano come nello spazio delle fasi i membri nella settimana 15-21 gennaio ruotino in senso antiorario puntando verso il quadrante da Nao negativa dominante senza blocco.
Le rotture d'onda cicloniche che accompagnano quella evoluzione sono forzate da onde corte che tagliano la radice dell'anticiclone. In base a questo, la seconda colata di aria fredda dopo metà mese potrebbe avere un andamento più occidentale, ma forse non troppo occidentale dal momento che i regimi sembrano mantenersi lontani dal più 'deleterio' quadrante NAO-/BL- con BL dominante, spesso propenso ad entrate più miti o rimonte anticicloniche. Rimane incertezza tuttavia su questa evoluzione che sarà analizzata al prossimo appuntamento.
I cluster aprono infatti anche alla una discesa occidentale della saccatura a lambire anche la nostra Penisola per poi ripiegare verso il Mediterraneo.