7 febbraio 2022
ore 12:03
di Carlo Migliore
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 Per tutti

UN LEITMOTIV CHE SI RIPETE - Non è la prima volta che i fiumi del Nord attraversano in pieno inverno momenti di magra come in estate. Già il 2021  fu caratterizzato da una carenza di precipitazioni tanto che a marzo si iniziò a parlare di allarme siccità, poi una parte del deficit pluviometrico fu recuperata. Ora ci risiamo e va persino peggio dello scorso anno. Il Po e la Dora sono ai livelli minimi con una portata del Po scesa del 30% rispetto al valore di portata media rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. Non piove da oltre 50 giorni, il che significa dalla seconda metà di dicembre. Al ponte della Becca il grande fiume ha toccato i -3metri sul livello idrometrico, persino più in basso che a ferragosto e non va meglio per i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 18% di quello di Como al 22% del Maggiore. 

Se la mancanza di pioggia è senz'altro la causa principale una concausa non trascurabile è anche la distribuzione delle piogge nel tempo. E' sbagliato infatti pensare che un intero mese di siccità possa essere recuperato da due o tre giorni di pioggia intensa anche se la quantità di pioggia che cadrà in quei due o tre giorni sarà pari alla pioggia media di quel mese e soprattutto se quel quantitativo cadrà in aree piuttosto ristrette. Questo per un motivo molto semplice, ciò che mantiene costanti i livelli idrometrici di fiumi e laghi è il continuo apporto di acqua dalle falde acquifere, il cui riempimento è strettamente legato alla percentuale di acqua che viene assorbita dalle rocce e dai terreni quando piove sull'intero bacino idrografico. Se piove troppo e troppo in fretta, e per di più su aree ridotte, rocce e terreni non hanno il tempo di trasferire la pioggia in falda e la gran parte dilava finendo in mare. Si arriva così a dire che se tutta la pioggia caduta nel mese di novembre e fino alla prima settimana di dicembre si fosse distribuita nei tre mesi di novembre, dicembre e gennaio in modo più uniforme, adesso non saremmo in queste condizioni. Un altro problema è anche la mancanza di neve che non ha potuto accumularsi a sufficienza in quota, quando ce ne sarebbe stata l'occasione a causa delle temperature troppo spesso sopra media in montagna. La mancanza di uniformità temporale e spaziale assieme all'aumento degli eventi estremi è dunque, assieme alla configurazione barica e le temperature più alte del normale, una delle cause della siccità che sta interessando le regioni del Nord. Siccità che non sembra al momento doversi sbloccare stante una circolazione atmosferica ancora piuttosto sfavorevole.


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