1 febbraio 2024
ore 10:47
di Carlo Migliore
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2 minuti, 33 secondi
 Per tutti

Tra i tanti aforismi riguardanti gli animali, ce n'è uno particolare attribuito erroneamente ad Albert Einstein, e proprio per questo diventato famoso, che recita: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita". Questo monito è comparso per la prima volta nel 1994 in un volantino distribuito a Bruxelles dall'Unione Nazionale Apicoltori francesi, per manifestare alle Autorità comunitarie lo stato di disagio dell'apicoltura. Essa rappresenta in buona sostanza l'affermazione che ogni esistenza, anche quella del più piccolo essere della Terra è fondamentale per l'esistenza umana e non può essere sottovalutata!

Perchè abbiamo iniziato con le api, perchè proprio le api sono una delle specie più a rischio estinzione a causa del cambiamento climatico. Le modifiche ambientali indotte dall'aumento della temperatura possono essere assorbite da tutti gli organismi biologici ma le conseguenze possono essere anche molto gravi. Il progressivo riscaldamento delle acque oceaniche ad esempio e la loro maggiore acidificazione può influenzare le prestazioni cognitive generali e la capacità sensoriale dai pesci fino ai grandi mammiferi come Orche, Balene e Delfini. Ciò non è valido naturalmente solo per le specie marine ma anche per quelle terrestri. Le risposte comportamentali sono la prima reazione di un organismo al cambiamento rapido delle condizioni climatiche. Variazioni non unidirezionali e specifiche per ogni singola specie, impossibili da quantificare o prevedere.

Uno studio ha aggregato e confrontato i dati comportamentali di più di 100 specie animali (tra pesci, uccelli, crostacei e mammiferi), raccolti nel corso di studi specifici; per ciascuno di questi (animali e relativi tratti comportamentali), i ricercatori hanno individuato quelli più sensibili a variazioni causate dai cambiamenti climatici. In particolare lo studio si concentra su cinque fattori: grado di aggressività, grado di attività nel corso della giornata, coraggio (o sfacciataggine), socievolezza e spinta a esplorare il proprio ambiente. Quello che si è scoperto è che tutti e cinque questi tratti comportamentali vengono influenzati fortemente dai cambiamenti climatici: per esempio, le temperature più alte durante la stagione riproduttiva portano molte specie di uccelli a diventare più aggressive nei confronti dei rivali. Discorso analogo valido anche per molti pesci: quando l'acqua diventa più calda, loro diventano più violenti.  Ma il tratto più distintivo è una riduzione della spinta verso l'esplorazione, quasi tutti gli animali con l'aumento della temperatura diventano meno inclini allo spostamento (vi ricorda qualcuno?) Il cambiamento climatico sconvolge i segnali ambientali su cui gli animali fanno affidamento per risolvere problemi come la selezione di un habitat, la ricerca di cibo e la scelta dei compagni.

Se da un lato questo istinto conservativo può essere la salvezza per molte specie, facendo in modo che quel poco di cibo che c'è continui a bastare,  dall'altro lato può invece rappresentare una seria minaccia per l'esistenza. Le specie più fragili, che non si spostano in cerca di condizioni migliori possono soccombere.


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