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23 maggio 2023
ore 12:11
di Lorenzo Badellino
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 Per tutti

Da un congresso della WMO riunitosi ieri a Ginevra è emerso che negli ultimi 50 anni si sono avuti 11778 disastri provocati da eventi meteorologici, climatici e idrici estremi, con due milioni di morti e miliardi di dollari di danni economici in tutto il mondo. Si fa notare inoltre che oltre il 90% delle morti si è verificata nei paesi in via di sviluppo e che i danni economici causati da inondazioni, tempeste e incendi sono aumentati di otto volte dal 1970; i danni economici ammontano ad un totale di 4300 miliardi di dollari.

E' in Asia che si è avuto il maggior numero di vittime negli ultimi 50 anni con quasi un milione, metà delle quali concentrate nel Bangladesh, nella parte settentrionale del Golfo nel Bengala, soggetta a devastanti inondazioni per la presenza di cicloni tropicali anche di fortissima intensità. Dal 1970 ad oggi tuttavia la perdita di vite umane è sensibilmente diminuita grazie al miglioramento dei sistemi di allerta precoce e della gestione dei disastri.

Nel continente europeo si sono avuti esattamente 1784 disastri negli ultimi 50 anni, responsabili della morte di 166492 persone (l'8% delle vittime in tutto il mondo), per 562 miliardi di dollari di danni. Le temperature estreme sono state la principale causa di decessi segnalati e le inondazioni sono state la principale causa di perdite economiche.

Negli USA, America centrale e Caraibi sono stati 2107 i casi di eventi meteo estremi che hanno provocato la morte di 77454 persone e danni per 2000 miliardi di dollari. Tra il 1970 e il 2021, la regione ha rappresentato il 46% delle perdite economiche segnalate in tutto il mondo.

La WMO ha aggiornato al 2021 il suo Atlante della mortalità e delle perdite economiche dovute a condizioni meteorologiche, climatiche e idriche estreme, che prima considerava gli anni dal 1970 al 2019, e viene illustrato oggi in occasione dell'apertura del Congresso Meteorologico Mondiale Quadriennale, che dovrebbe approvare proprio l'accelerazione e il potenziamento dell'azione per garantire a ciascuno i servizi di allerta precoce.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres vuole garantire che entro il 2027 ogni persona sulla Terra sia protetta da sistemi di allerta precoce, ovvero una misura di adattamento al clima comprovata ed efficace, in grado di salvare vite e fornire un ritorno sull'investimento almeno dieci volte superiore.


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