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2 aprile 2019
ore 12:51
di Carlo Migliore
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 Per tutti
Siccità al Nord, situazione critica
Siccità al Nord, situazione critica

Il riscaldamento globale e gli eventi estremi stanno mettendo a dura prova le riserve idriche del nostro paese. Sono mesi ormai che al Nord piove poco o nulla con una situazione di siccità che perdura praticamente dall'Autunno 2018. La maggior parte dei bacini acquiferi sia lacustri che fluviali sono quasi ai minimi storici, emergono spiagge nelle zone centrali del Po e persino nel lago di Como. Anche Brenta, Tidone, Iseo e Maggiore sono tutti sotto la media. Sembra di stare in piena Estate e invece siamo solo all'inizio della Primavera.

Le precipitazioni del periodo invernale, sia quelle sotto forma di pioggia che sotto forma di neve sono le più importanti. La pioggia che in inverno cade in forma generalmente debole o moderata con tassi di evaporazione minimi dovuti alle basse temperature ha modo di infiltrarsi nelle rocce e nel sottosuolo quasi completamente per ricaricare le falde. La neve il cui scioglimento inizia generalmente a fine primavera garantisce poi una riserva idrica per il periodo immediatamente precedente all'estate quando le precipitazioni diventeranno scarse. Ma gli stravolgimenti climatici hanno messo in crisi questo equilibrio che garantisce la ciclicità del sistema. 

Siccità nel Lago di Como
Siccità nel Lago di Como

La crisi idrica del 2019 è solo l'ennesima emergenza siccità che interessa il Nord ormai con cadenza di pochi anni, la precedente è stata solo nel 2017 quando la carenza di pioggia rispetto al normale fu di quasi il 75% in meno. Tornando indietro di altri due anni troviamo la siccità invernale del 2015 concentrata tra i mesi di novembre e dicembre quando sull'Italia la precipitazione media fu di soli 10mm. Un altro episodio importante si ebbe nel 2011 e prima ancora nel 2006 ma non furono gravi come quello del 2003 il più estremo del nuovo millennio quando temperature eccezionalmente elevate, soprattutto in estate sulla soglia dei 40° e la mancanza di pioggia per quasi 4 mesi misero in ginocchio i raccolti di gran parte del Paese. 

Tra le siccità più importanti della fine del 20° secolo sicuramente quella del periodo invernale 1989-1990 quando per quasi 100 giorni non cadde una goccia di pioggia sulla quasi totalità del nostro paese. Poi quella del 1994-1995, dopo la terribile alluvione che colpì il Piemonte a inizio novembre, non piovve praticamente più fino a febbraio. Importante anche l'evento del 1980-1981 quando la pioggia fu assente dalla fine di Novembre fino alla metà del mese di Marzo al Nordovest e sulla Lombardia.

Un'altra cosa da tener presente è che le eventuali piogge del periodo primaverile e/o estivo non hanno la stessa utilità di quelle del periodo invernale per un duplice motivo. Da Aprile-Maggio l'aumento delle temperature e dell'attività delle piante favorisce l'evapotraspirazione, quindi la maggior parte della pioggia che finisce sul terreno tende a disperdersi evaporando. Inoltre i fenomeni del periodo in questione sono spesso in forma di rovescio o temporale e concentrali in un breve lasso di tempo. Forti piogge improvvise non sono assolutamente utili per la ricarica delle falde specie se seguono un periodo di siccità. Il secco infatti favorisce la chiusura dei pori del terreno e con precipitazioni intense i pori restano chiusi favorendo la dilavazione delle acque sulla superficie senza che riescano ad infiltrarsi. Le famose alluvioni lampo sono eventi tipici di zone in cui piove poco o in cui in precedenza ci sono stati lunghi episodi di siccità.

Nel corso dei prossimi giorni è atteso il ritorno della pioggia, qui tutti i dettagli


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