Napoli. Nel fondale di Castel dell’Ovo scoperte tre antiche gallerie, a cosa servivano?
1 minuto, 9 secondi
Le immersioni di un gruppo di archeologi subacquei nelle acque del Golfo di Napoli hanno portato alla luce l'esistenza di tre gallerie larghe poco più di un metro e lunghe circa 4-5 metri. Le gallerie si trovano ad una profondità di 5-7 metri circa, lungo il lato occidentale di Castel dell'Ovo, sorto sull'isolotto di Megaride. E' proprio lì su quell'isola, secondo un antico mito, già noto in Grecia orientale, che Napoli ebbe origine, dopo che vi fu sepolto il corpo della sirena Partenope, trasportato dal mare in quella zona, in seguito al rifiuto di Ulisse.
L'ipotesi principale, è che le gallerie servissero per il trasporto di pozzolana (cenere vulcanica usata per la costruzione) estratta in situ. Impegnato nello studio della costa è L'archeologo Filippo Avilia, che spiega:"Queste gallerie, finora ignote, si trovano su un fondale che va dai cinque ai sette metri di profondità e, quindi, collegavano le due quote del dislivello. Hanno un taglio trapezoidale, come quello che si ritrova in tutti i banchi di tufo presenti a Posillipo, definiti genericamente di epoca greca ma utilizzati anche successivamente. Di qui la datazione ancora incerta, perché potrebbero appartenere a cave greche, ma essere state sfruttate pure in età romana visto il grande utilizzo della pozzolana attestato in tale periodo."