12 settembre 2019
ore 12:09
di Edoardo Ferrara
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L'incredibile scoperta da un gruppo di ricerca dell'University of London, a cui fa capo anche un'astrofisica italiana
L'incredibile scoperta da un gruppo di ricerca dell'University of London, a cui fa capo anche un'astrofisica italiana

TROVATA ACQUA SU UN ALTRO PIANETA - L'incredibile scoperta è stata effettuata da un gruppo di studiosi dell'University College di Londra, a cui fanno capo il greco Angelos Tsiaras, l'italiana Giovanna Tinetti e il tedesco Ingo Waldmann, pubblicata sulla rivista Nature Astronomy. Si tratta di un pianeta non poi così tanto distante da noi, ovviamente in termini astronomici: si chiama K2-18 b, distante circa 110 anni luce, scoperto nel 2015 dal telescopio spaziale Kepler della Nasa. Questo pianeta ruota attorno ad una stella più piccola del Sole, la nana rossa K2-18, ad una distanza che rientra nella cosiddetta 'fascia abitabile'. Questa permette all'acqua di essere allo stato liquido e, ipoteticamente, di ospitare anche la vita, anche se la nana rossa risulta molto attiva con emissione di elevate concentrazioni di radiazioni. 

I ricercatori hanno ricostruito le caratteristiche dell'atmosfera del pianeta attraverso le acquisizioni dei dati del teloscopio spaziale Hubble, nel 2016 e 2017, rilevando tramite sofisticati algoritmi la presenza delle molecole d'acqua. Non si esclude che nell'atmosfera di questo pianeta possano esserci anche concentrazioni di azoto e metano. Giovanna Tinetti, astrofisica italiana a capo del gruppo di ricerca, dichiara: "la scoperta è incredibilmente eccitante. K2-18 b non è un gemello della Terra, in quanto è significativamente più pesante e ha una composizione atmosferica diversa. Tuttavia è in potenziale candidato all'abitabilità per forme di vita diverse da quella umana". Anche Ingo Waldmann è convinto che "questa sia la prima scoperta di molti pianeti potenzialmente abitabili. Questo non solo perché le super-Terre come K2-18 b sono i pianeti più comuni nella nostra galassia, ma anche perché le nane rosse sono le stelle più numerose". Ad ogni modo c'è ancora tanto lavoro da fare tra acquisizione dati, analisi ed elaborazioni: la strada è ormai tracciata e con tutta probabilità sarà piena di sorprese.


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