Scoperto nuovo super enzima mangia-plastica
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L'inquinamento da plastica rappresenta uno dei più gravi problemi ambientali e riguarda soprattutto i nostri mari. Nonostante gli sforzi nel campo del riciclaggio, otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani ogni anno. Nel Pacifico c'è una vera e propria isola costituita solo da rifiuti di plastica grande tre volte la Francia e continua ad ingrandirsi e nel Mediterraneo in un chilometro cubo di mare ci sono centinaia di chili di plastica. Purtroppo questo materiale non è biodegradabile e sopravvive all'attacco degli elementi naturali sminuzzandosi in piccolissime particelle ancora più insidiose che possono finire ovunque.
Ma di recente un team di ricercatori britannici e statunitensi ha scoperto un enzima capace di "mangiare" la plastica, degradandola fino a farla scomparire. La ricerca, condotta da studiosi della Portsmouth University e del Laboratorio per le energie rinnovabili del ministero dell'Energia americano e pubblicata sul Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), si è concentrata su un particolare batterio, l'Ideonella sakaiensis, rinvenuto nel 2016 in Giappone, nel complesso di riciclaggio di Sakai.
Il microrganismo in questione è infatti in grado di consumare plastica di tipo Pet per produrre energia e sembra essersi sviluppato di recente visto che la plastica è stata inventata solo negli anni 40. Mentre gli scienziati americani e britannici studiavano l'enzima che consente al batterio di digerire la plastica, si sono imbattuti per caso in un enzima ancora più efficace ottenuto artificialmente, che è in grado di biodegradare le plastiche già dopo alcuni giorni. Ora l'biettivo della ricerca è migliorare ulteriormente le prestazioni di questo enzima sperando che quanto prima possa essere utilizzato nei processi industriali di smaltimento.