Redazione 3BMeteo
12 luglio 2017
ore 14:23
Redazione 3BMeteo
tempo di lettura
2 minuti, 17 secondi
 Per tutti
Incendi e siccità: Mediterraneo sempre più a rischio
Incendi e siccità: Mediterraneo sempre più a rischio

Con il cambiamento climatico aumenta il numero di incendi sul Mediterraneo - Lo rivela uno studio condotto dai ricercatori dell'Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) in collaborazione con le università di Barcellona, Lisbona e California Irvine - spiega Lorenzo Brenna di LifeGate.it. La ricerca, pubblicata sulla rivista Scientific reports, ha dimostrato il collegamento tra siccità e aumento delle superfici coinvolte dagli incendi boschivi, evidenziando come gli incendi subiranno un incremento nei prossimi anni, soprattutto nelle zone a nord dell'Europa mediterranea.

Al fine di valutare il rischio di incendi boschivi nei prossimi anni i ricercatori dell'Igg-Cnr hanno sviluppato modelli matematici che calcolino rischio ed estensione dei roghi sulla base anche di correlazioni empiriche tra grado di siccità ed estensione degli incendi. "Sebbene la maggior parte degli incendi sia innescata da attività umane, dolose e non, abbiamo constatato che le condizioni climatiche influenzano la propagazione e quindi l'estensione dell'incendio" -ha spiegato Antonello Provenzale, direttore dell'Igg-Cnr

Per l'elaborazione dei modelli matematici necessari a questo studio i ricercatori hanno preso in considerazione due importanti variabili, ovvero l'area bruciata, Burned area (Ba) e la siccità quantificata tramite Spei (Standardized precipitation evapotranspiration index), un indice che misura la differenza fra precipitazione ed evapo-traspirazione, ovvero la quantità d'acqua che dal terreno evapora nell'aria. "Studiando le variazioni annuali di Spei e Ba, analizziamo le anomalie, ovvero quanto, in un certo anno, i valori deviano rispetto alla loro media. In generale i dati mostrano che le anomalie di area bruciata seguono in modo pressoché lineare le anomalie dello Spei. Se l'anomalia di Spei in un certo anno raddoppia rispetto all'anno precedente, anche l'area bruciata tenderà ad essere il doppio di quella dell'anno precedente", ha affermato il direttore dell'Igg-Cnr.

L'area mediterranea sta subendo un graduale e inarrestabile inaridimento, con una riduzione delle precipitazioni e conseguente aumento di siccità, come si evince anche da altri studi tra cui quella dell'Università di Cordoba. Gli scenari futuri indotti da queste ricercano evidenziano un aumento degli incendi boschivi e loro propagazione in relazione a condizioni maggiormente siccitose. Tra l'altro si evince un feedback quasi immediato tra siccità ed estensione dei roghi estivi, ovvero una correlazione in tempi stretti, nell'ordine della stessa stagione estiva.

Ad essere maggiormente minacciate dall'incremento degli incendi boschivi sono, secondo i ricercatori, le zone più settentrionali dell'Europa mediterranea, come Italia del nord, Francia e Catalogna. Lo studio rappresenta un prezioso strumento per elaborare strategie per prevenire e contrastare la pericolosità degli incendi boschivi - conclude Brenna  di LigeGate.it


Seguici su Google News


Articoli correlati